Inquinamento, allarme rosso in città dopo il decimo sforamento consecutivo

Giovedì 29 Dicembre 2022 di Francesco Campi
I pannelli luminosi all'ingresso del centro di Rovigo

ROVIGO - Aria di festa, ma aria pesante. Rovigo ha inanellato un filotto di superamenti ininterrotti della soglia massima di concentrazione di Pm10, posta a 50 microgrammi per metrocubo di aria come valore a tutela della salute, ritrovandosi così con il “semaforo rosso”. Ovvero lo stop alle auto più inquinanti, secondo quanto previsto dall’ordinanza sindacale del 29 settembre scorso, “Misure di limitazione della circolazione stradale per il contenimento dell’inquinamento atmosferico”, emessa in base alle previsioni del Pacchetto di misure straordinarie approvato dalla Regione Veneto, in seguito alla sentenza di condanna della Corte di Giustizia della Commissione Europea, per il superamento dei valori di PM10 in diverse zone d’Italia, inclusa la Pianura Padana

GLI SFORAMENTI
Dal 19 dicembre scorso il valore del Pm10 misurato dalla centralina di largo Martiri è sempre stato superiore a 50 microgrammi per metro cubo, con le vette toccate nei tre giorni del 20, 21 e 24, rispettivamente a 82, 80 e 88. E ieri, con il decimo sforamento, il Comune ha comunicato che è stato raggiunto il livello di “allerta 2”, che fa scattare il divieto di circolazione, da lunedì a domenica, dalle 8.30 alle 18,30, festivi infrasettimanali inclusi, delle auto e dei veicoli di trasporto merci categoria N alimentati a benzina di classe Euro 0, Euro 1 ed Euro 2, di auto a gasolio Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4 e Euro 5, di autoveicoli trasporto merci categoria N a gasolio Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4 e, solo dalle 8.30 alle 12.30, anche degli Euro 5, nonché motoveicoli e ciclomotori Euro 0 e Euro 1. Possono circolare i veicoli con motore elettrico o ibrido, veicoli alimentati a Gpl o metano.
Non solo, le limitazioni del livello di allerta 2 interessano anche i riscaldamenti: è prevista la limitazione della temperatura ad un massimo di 18 gradi, con tolleranza di 2 gradi in abitazioni, uffici, attività ricreative, attività commerciali, attività sportive e attività scolastiche ed un massimo di 17 gradi nelle attività industriali ed artigianali. Scatta inoltre il divieto di utilizzo di caldaie, stufe, caminetti alimentati a legna, cippato o pellet, di classe 1 stella, 2 stelle e 3 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo. Il divieto si estende anche alle combustioni all’aperto di piccoli cumuli di materiale vegetale da attività agricole e forestali, ma anche a barbecue, falò rituali, fuochi d’artificio a scopo di intrattenimento.
PEGGIORAMENTO
A Rovigo centro il numero di superamenti del livello massimo di Pm10 è arrivato a 63 a fronte di un massimo consentito, sempre a protezione della salute, di 35.

Un valore che Rovigo supera da anni, anche se quest’anno fa peggio del 2021, quando sia nella centralina di largo Martiri, in mezzo alla rotatoria di ponte Marabin, sia in quella di Borsea, ha sforato i limiti di Pm10 53 volte. Peggio era andata nel 2020, un anno decisamente nero per Rovigo, con ben 83 sforamenti annuali, il record nell’ultimo quinquennio, superando gli 80 del 2017, oltre che i 69 del 2019 ed i 48 ed i 45 rispettivamente del 2018 e del 2016, gli anni “meno peggiori”, così come i 75 del 2015 che invece era stato un altro anno non particolarmente rassicurante. Anche Badia è stato abbondantemente superato il valore massimo degli sforamenti, che martedì erano arrivati a 59, mentre Adria è ancora “in bolla”, con 26 sforamenti dall’inizio dell’anno.

Ultimo aggiornamento: 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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