Crisi in Comune, il sindaco Gaffeo: «Così si allungano i tempi per aprire la piscina»

Il sindaco ribadisce le accuse verso il Pd comunale e che si ricandiderà

Sabato 27 Gennaio 2024 di Elisa Barion
Il polo natatorio di Rovigo

ROVIGO - Il giorno dopo la deflagrazione, il sindaco Edoardo Gaffeo è «caricato a molla e più arrabbiato di prima». È lui stesso a dirlo mentre rientra, dopo gli impegni istituzionali di giornata, a Palazzo Nodari, dove continuerà fino al 14 febbraio, giorno in cui diventeranno effettive le sue dimissioni protocollate giovedì, a svolgere il proprio incarico prima di cedere il timone al commissario di nomina prefettizia che traghetterà il Comune alle prossime elezioni.

A meno che non cambi idea, come già successo tra aprile e maggio 2021, e decida di ritirarle entro i prossimi 19 giorni. Ma di fronte a questa ipotesi Gaffeo sembra non avere dubbi: la corda si è spezzata e i fili che talvolta faticosamente, per oltre quattro anni hanno tenuto insieme la maggioranza, si sono spezzati.

LO STRAPPO

A essere naufragata è l’alleanza con il Pd, «con questo Pd» rimarca il sindaco, ed è impossibile rimettere insieme i cocci. «Il partito è da almeno un anno che ha sfiduciato l’amministrazione - continua Gaffeo - nonostante lo scorso anno, con la nomina in giunta di Benedetta Bagatin e Giorgia Businaro, avessimo individuato 5 o 6 punti di azione per noi fondamentali che con i nuovi assessori avremmo dovuto portare a compimento. Neanche questo è andato bene, l’amministrazione è stata completamente sconfessata. Non hanno avuto il coraggio di sfiduciarmi e allora li ho tolti dall’imbarazzo».
Il problema, insomma, è «questo Pd», quello guidato dal segretario comunale Giacomo Prandini, firmatario del documento che ha annunciato l’uscita dei dem dalla maggioranza, che ieri ha commentato: «Non bastano le dimissioni a mettere una pietra sulle molte questioni del quasi ex sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo». I nodi sono ancora tutti lì: chiusura delle piscine, privatizzazione dell’Iras, attacchi ad As2: «Un sindaco responsabile non avrebbe rinunciato a un consiglio comunale dedicato al polo natatorio, anche a seguito di dimissioni - affonda Prandini - ricordiamo al sindaco e a tutta la sua giunta che la nostra era una posizione di garanzia: avremmo votato tutti gli atti benefici per la città. Chi ha voluto staccare la spina a Gaffeo è stato solo Gaffeo. E chiediamo: a che pro? Forse per evitare una commissione di inchiesta?».
Proprio sulla possibile richiesta di una commissione d’inchiesta sulla gestione del polo natatorio dal 2020 a oggi, niente più che un’idea tutta da concretizzare ventilata negli ultimi giorni da parte del gruppo consiliare Pd, Gaffeo risponde: «Perché nessuno si è detto favorevole a una commissione d’inchiesta sull’Iras quando è stata proposta dal consigliere Antonio Rossini e sulla quale ero d’accordo?».
A ogni modo, guardando alle prossime elezioni, tra Gaffeo e il Pd non ci sono più possibilità di ricucire. «Sono amareggiato per chi, come me, è elettore del Pd. E in questo momento sono fortemente orientato a ricandidarmi, senza questo Pd. È chiaro che ci sarà una coalizione con me, non sono l’uomo solo al comando e credo che gran parte del centrosinistra sia dalla mia parte».
Solidarietà a Gaffeo è arrivata dal consigliere regionale di Il Veneto che vogliamo, Arturo Lorenzoni, con un commento che, però, sembra fuori fuoco dal momento che individua il problema nell’assegnazione di incarichi. «È ridicolo che si individui nelle scelte relative all’Iras o alle piscine la ragione del mancato appoggio della sua maggioranza. Chiaro che da tempo alcuni dei suoi lo stavano incalzando con continue richieste di “poltrone” e di spazio politico, senza rispetto del suo ruolo. Ha fatto bene a sottrarsi ai ricatti».

LE ATTIVITÀ

Nel frattempo l’attività amministrativa prosegue come da programmi: la prima settimana di febbraio partiranno i cantieri all’ex ospedale Maddalena, mentre per quanto riguarda il polo natatorio, la riapertura prevista entro aprile slitta in avanti. «Stiamo predisponendo tutto per metter a disposizione del commissario gli atti, in maniera tale che sia agevolato il suo lavoro. Sulla base del nostro cronoprogramma, l’obiettivo è fare i lavori e riaprire l’impianto. Ma questo “siparietto” farà slittare i tempi che ci eravamo dati. Lo stanziamento dei fondi ha tutta una serie di procedure che ora vanno ripensate e l’orizzonte temporale credibile per la riapertura, con tempi rispettabili, potrebbe essere il 15 maggio, con un nuovo gestore perché il problema è il bando».
A proposito di piscine, non si può non tornare sul tema della messa in mora notificata all’ex giunta Merchiori da parte della Corte dei conti, tra cui i consiglieri Graziano Azzalin e Nadia Romeo, dimessasi giovedì sera dalla presidenza del consiglio comunale. Anche questo nodo ha diffuso i malumori dentro al gruppo Pd. «Se pensano che ci sia un atto discrezionale sul provvedimento della Corte dei conti, pensano male. E chi pensa male vive male».

Ultimo aggiornamento: 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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