La multinazionale farmaceutica Fresenius Kabi a giudizio per sversamenti di rifiuti

Sabato 13 Febbraio 2021 di Francesco Campi
MULTINAZIONALE DEL FARMACO L'azienda di Villadose imputata di gestione irregolare dei rifuti

VILLADOSE - I nodi sembrano giunti al pettine e, per una volta, le lacrime dei cittadini di Villadose e Ceregnano, e in particolare degli esponenti del Comitato Terre nostre, non sono l’effetto dell’odore acre che raggiunge le loro case, né della rabbia per domande senza risposte, bensì di commozione per la soddisfazione di un punto importante segnato in una battaglia che va avanti da anni: sarà ora un processo ad affrontare il tema degli scarichi della Fresenius Kabi, i cui vertici si trovano imputati con l’accusa di attività di gestione di rifiuti non autorizzata o, in alternativa, di gestione dei rifiuti non rispettosa delle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale, per i pericolosi reflui industriali contenenti solventi organici versati nello scolo Fossetta e nel canale Valdentro, ma anche di getto pericoloso di cose per le conseguenze patite da chi è stato raggiunto dalle esalazioni maleodoranti, dovute al processo produttivo di penicilline e cefalosporine ed all’impiego di due sostanze contenenti zolfo, con effetti dannosi come irritazione ad occhi e gola, nausea e mal di testa, nonché del reato di danneggiamento, per i problemi causati al depuratore di Villadose, mandato in tilt proprio dagli scarichi dell’aziendanell’agosto del 2019. 


IL DECRETEO DI CITAZIONE
A firmare l’atto di citazione diretta a giudizio, il 9 febbraio, il sostituto procuratore Sabrina Duò, nei confronti della legale rappresentante Maria Gobbi, 59 anni, di Cernusco sul Naviglio, di Enrico Siviero, 54 anni nato ad Adria ma residente a Pavia, consigliere con delega ambientale, e di Marco Morosin, 51 anni, padovano, che ricopre il ruolo di manager Hse, acronimo per Health, Safety ed Environment, ovvero salute, sicurezza sul lavoro e sostenibilità ambientale.

Il processo si aprirà il 21 aprile e potranno costituirsi i Comuni di Villadose e Ceregnano, i cittadini che a più riprese hanno segnalato i problemi, a cominciare dai componenti del Comitato Terre nostre di Villadose, che già ad inizio 2018 aveva presentato un esposto sull’ipotesi di inquinamento dello scolo Fossetta, basato sulla relazione tecnica della dottoressa forestale Marina Lecis, che confermava la presenza di sostanze tossiche non conformi ai limiti, già emersa con i campionamenti di Arpav e Acquevenete.


ACCERTAMENTI E DIFFIDE
Sempre nel 2018 oltre ad una diffida della Provincia per l’accertamento della presenza di elevata tossicità e tracce di solventi clorurati e acetone nei campioni prelevati, l’allora sindaco Gino Alessio aveva parlato in consiglio di un’indagine avviata dalla Procura. Ed un’ulteriore diffida della Provincia era arrivata nel settembre del 2019, chiarendo come i problemi del depuratore di Villadose di quell’estate fossero stati prodotti dagli scarichi, di portata superiore ai valori autorizzati ma anche con parametri di azoto ammoniacale e Cod superiori al consentito.
LE FRIZIONI
A novembre, il parroco don Carlo aveva declinato l’invito a presenziare all’inaugurazione della nuova ala dello stabilimento dedicata alla ricerca. Lo scorso aprile, in pieno lockdown, quando nessuno poteva uscire di casa, la puzza sembrava essere tornata a spadroneggiare fra Lama, Pezzoli e Villadose. Ugualmente a maggio, quando anche il sindaco Alessio ha firmato un’ordinanza intimando alla Fresenius Kabi «di provvedere all’immediata messa in sicurezza e bonifica della condotta per acque bianche di via Dello Sviluppo». A giugno, poi un’ulteriore diffida della Provincia. Tutti atti che saranno sviscerati da un giudice.
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Ultimo aggiornamento: 08:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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