Addio ai fondi Pnrr per l'ex scuola elementare a Concadirame

«Il Governo - chiarisce Gaffeo - ha deciso di centralizzare questo tipo di progettualità, gestendo in modo diretto le politiche di lotta al caporalato»

Giovedì 12 Ottobre 2023 di Elisa Barion
La scuola a Concadirame

ROVIGO - Nella girandola di finanziamenti Pnrr che il Comune di Rovigo ha ottenuto nei campi più disparati, dalla digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione al sostegno all'autonomia delle persone parzialmente non autosufficienti, passando per l'impiantistica sportiva e il mega progetto della Cittadella delle arti e dello sport nell'ambito del Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare), c'è qualcosa di cui Rovigo dovrà fare a meno. Nel calderone dell'enorme cifra complessiva di risorse Pnrr, che sfiora i 41 milioni di euro se si escludono dal conto le quote di cofinanziamento in capo a Palazzo Nodari, qualcosa resterà a Roma. «Al 99% abbiamo perso il finanziamento per il progetto collegato alla lotta al caporalato» spiega, infatti, il sindaco Edoardo Gaffeo che poi ammette come un alone di incertezza pesi anche su un progetto ben più consistente, il già nominato Pinqua in programma nel quartiere San Bortolo, per la riqualificazione delle aree di via Oroboni collegate all'ex Piruea e al fallimento della Rossi costruzioni, il terreno vuoto dopo la demolizione dell'ex mercato ortofrutticiolo, nonché il la sistemazione del Teatro Studio e di edifici di edilizia popolare adiacenti.

Un progetto da quasi 15 milioni di euro che era stato incrementato di un altro milione aggiuntivo e la cui fase di progettazione, però, sta proseguendo senza sosta.

Niente fondi

Andando con ordine, il finanziamento Pnrr che la città ha «perso al 99%» prevedeva la manutenzione straordinaria e l'efficientamento energetico dell'ex scuola elementare e dell'adiacente ex casa del medico nella frazione di Concadirame. I due edifici, opportunamente riqualificati, sarebbero stati destinati a ospitare una decina di lavoratori del settore primario. Questo perché il finanziamento in questione, gestito dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, rientrava nelle linee di intervento per il superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. In quest'ottica, i due edifici scelti per la realizzazione del progetto, che coinvolgeva sia il settore Lavori pubblici per le opere di adeguamento edilizio che i Servizi sociali per l'inserimento dei lavoratori da ospitare, erano stati individuati in modo non casuale per la vicinanza di Concadirame al territorio di Lusia, uno dei principali centri agricoli della provincia. Invece niente: Rovigo dovrà dire addio a 1.129.000 euro di finanziamento. Il motivo? «Il Governo - chiarisce Gaffeo - ha deciso di centralizzare questo tipo di progettualità, gestendo in modo diretto le politiche di lotta al caporalato» e dunque anche le risorse che le dovrebbero finanziare. E poco importa se lo sfruttamento dei lavoratori sia una piaga quanto mai locale e quindi la prima linea di contrasto sia una responsabilità dei Comuni: il Governo a trazione Fratelli d'Italia ha esonerato gli enti locali da questa battaglia che verrà combattuta da Roma, a distanza. Sulla pelle di lavoratori in condizioni di svantaggio, privi di tutele e in condizioni di vita precarie. Oltretutto, tale decisione non è mai stata comunicata all'amministrazione: «Abbiamo scritto diverse lettere al ministero per avere delle risposte chiare e certe - continua il sindaco - ma non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta».

Il timore per il secondo progetto

Nel frattempo l'amministrazione tiene alte le antenne anche sul futuro del Pinqua. «Noi stiamo andando avanti - precisa il primo cittadino - perché la procedura di pianificazione è in stato avanzato, ma anche in questo caso non abbiamo certezze». Il recupero dell'area di San Bortolo consiste in un maxi progetto che è stato "spacchettato" in sette diversi interventi e per alcuni di questi si è già innescato il processo di aggiudicazione che Palazzo Nodari ha affidato a Invitalia, società di proprietà del ministero dell'Economia, per accorciare i tempi. «Intanto - continua Gaffeo - è stato completato il lavoro di ricognizione urbanistica sulle aree ex Piruea, fondamentale per completare la fase progettuale». Una fase appunto progettuale che terminerà con il voto del consiglio comunale sul piano esecutivo complessivo che avrà valenza di variante urbanistica, necessaria per dare il via ai lavori. 

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