Ex pugile accusato di estorsione, confermata la condanna a 5 anni e due mesi per Antonio Brancalion

Martedì 17 Ottobre 2023 di Francesco Campi
Ex pugile accusato di estorsione, confermata la condanna a 5 anni e due mesi per Antonio Brancalion

ROVIGO - Anche la "seconda ripresa" ha visto soccombere l'ex pugile professionista Antonio Brancalion, con un titolo di campione dell'Unione europea dei mediomassimi: la Corte d'Appello di Venezia ha confermato la sentenza di primo grado che lo aveva visto condannato a 5 anni e 2 mesi di reclusione, oltre al pagamento di un risarcimento di 20mila euro alla parte civile costituita, per essere stato riconosciuto colpevole del reato di estorsione che avrebbe commesso, fra l'ottobre 2016 e il marzo 2017, nei confronti di quella che n quel momento era la sua compagna e che secondo quanto ricostruito dalla Procura, avrebbe costretto con violenza e minacce a dargli dei soldi e a comprargli sigarette o altre cose.

L'avvocato Marco Cestonaro, che ha assistito l'ex compagna, costituita parte civile, a margine di questo ulteriore pronunciamento, esprime «la speranza che la sentenza della Corte d'Appello Penale di Venezia possa incoraggiare tutti coloro che si trovano in una condizione di reale fragilità e difficoltà a denunciare».

LE ACCUSE

Brancalion, in quel momento, era reduce da una relazione con un'altra donna, finita con una lunga coda di denunce. Questo ulteriore processo, con la sentenza di primo grado che era stata pronunciata nel luglio di un anno fa, riguarda il rapporto con un'ulteriore donna, analogamente naufragata e seguita da una denuncia, ancora una volta per stalking: la ex, infatti, lo ha accusato di averla minacciata, umiliandola e offendendola ripetutamente, ma soprattutto di essere arrivato a sferrarle dei pugni alle braccia e alla testa, strattonandola e sbattendola contro il muro. In un'occasione, a gennaio 2017, secondo l'accusa con un schiaffo le avrebbe rotto gli occhiali. Non solo, ma l'ex pugile avrebbe costretto la donna a scrivere una lettera nella quale dichiarava falsamente di avere visto l'ex fidanzata di lui presentarsi sotto casa sua per chiedergli di tornare insieme. Soprattutto, l'avrebbe minacciata dicendole che l'avrebbe lasciata se non gli avesse dato dei soldi, sottraendole somme di denaro e la tessera bancomat, obbligandola a fare le pulizie di casa, a comprargli le sigarette e fare tutto ciò che lui le chiedeva. Sulla base di quanto emerso nel corso delle udienze, il giudice ha riqualificato le accuse di stalking in percosse e minacce, considerate poi assorbite nel più grave reato di estorsione.

LA STORIA

Questi episodi si inseriscono in una parentesi temporale fra fasi di un altro rapporto, analogamente "burrascoso". Con varie denunce, come nel 2013, l'allora compagna l'aveva accusato di stalking e per l'ex boxeur era scattato anche l'arresto. In seguito la querela era stata ritirata ed i due si erano poi rimessi insieme, con tanto di servizio su "Visto" dal titolo "Prima l'ho spedito in galera, poi me lo sono ripreso in casa". Nel 2016 la loro relazione era naufragata e nell'estate di quell'anno, ad agosto, una nuova denuncia della donna aveva di nuovo fatto finire in manette Brancalion. Nel successivo processo, sempre per stalking, nel luglio del 2017 il pugile era stato tuttavia assolto e aveva poi scritto sui social: «Il mio nome è stato infangato e lesa la mia immagine. Belen e Corona mi fanno un baffo. So che non è colpa sua, ci sono altre storie sotto, sono state presentate delle denunce: presto verrà fuori tutta la verità».
Dopo l'assoluzione era arrivata una nuova denuncia, sempre per stalking, per fatti risalenti al 2018, ma nel giugno del 2020 tutto è stato archiviato dal giudice per le indagini preliminari.
 

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