ARQUÀ POLESINE (ROVIGO) - Dopo il Maskò, prossimo a diventare la sede della Lesko Srl, un altro pezzo di storia della discoteca polesana è pronto a cambiare destinazione. Lo Studio 16 è da ieri in vendita. Quindi i due luoghi culto della movida nostrana, curiosamente situati l'uno davanti all'altro lungo la Statale 16, in comune di Arquà Polesine, cambiati gli stili di vita, cambiano pure destinazione.
La cessione
L'annuncio è apparso ieri mattina sul profilo Facebook di un'agenzia immobiliare. "In esclusiva, vendesi storica discoteca Studio 16, in via Nazionale Adriatica numero 797 ad Arquà Polesine. Immersa su di un lotto di 8.800 metri quadrati, con ben 4.200 mq di parcheggi privati, doppio accesso, 1.800 mq di discoteca già attrezzata e pronta all'uso, magazzini, ampio plateatico esterno per la stagione estiva. Annessi ci sono due ampi attici, con terrazze panoramiche". «A parte la discoteca, ci sono anche degli appartamenti al primo piano - prosegue Ferrari - non è escluso che una parte del locale venga ceduta, mentre un'altra rimanga a noi. Finora non si è fatto avanti nessuno, anche se siamo chiusi da quattro anni, poiché non avevamo ancora messo in vendita il locale. Siamo chiusi dal 2019, l'anno prima che arrivasse il Covid, che ha impedito di fare qualsiasi iniziativa. Non è nemmeno escluso che non si possa riaprire a settembre. Tutto è possibile allo stato attuale, anche perché il Covid ci ha impedito di proseguire con determinati eventi».
La storia
Se il Maskò, ex Popsy, era attivo dagli anni Settanta, lo Studio 16 era stato inaugurato a metà degli anni Novanta, quando aprì sotto i nomi di Trecento prima e Noise poi. L'ultimo grande evento è stato il 26 ottobre 2019, con la "reunion (solo per una notte)" dal titolo "We are history". A metà gennaio del 2017 c'era stato un grande appuntamento che aveva fatto sperare nella rinascita della discoteca arquatese, che era sempre meno attiva. Venerdì 13 gennaio c'era stata l'apertura di App Studio 16, tra musica, cabaret e le presenze dell'ex modello e attore Costantino Vitaliano, affiancato dalle gemelle Donatella, al secolo Giulia e Silvia Provvedi, duo musicale e televisivo. L'imprenditore Mario Chiavalin, che si era dimostrato interessato ad acquistare i tre locali più alla moda del Polesine, ossia gli Aerei di Villamarzana, la Burgheria di Badia e lo Studio 16, aveva ideato la puntata zero di App Studio 16, dandole il titolo di "Rivediamoci". Qui avrebbero dovuto anche iniziare le riprese del film "Le ragazze dell'App 16". Tutto si fermò a un paio di serate.
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