Iras, sì di 5 consiglieri Pd a proposta della Lega. Il sindaco di Rovigo: «Chiarimento o tutti a casa»

Crisi di maggioranza in Comune a Rovigo sulla casa di riposo

Giovedì 6 Luglio 2023 di Elisa Barion
Iras, sì di 5 consiglieri Pd a proposta della Lega. Il sindaco di Rovigo: «Chiarimento o tutti a casa»

ROVIGONella calda estate di Rovigo soffiano forti i venti di crisi sulla maggioranza che sostiene il sindaco Edoardo Gaffeo. Tutto parte dal caso Iras, la casa di riposo pubblica della città nonché la più grande della provincia, gravata da pesanti debiti e intorno alla quale il Comune ha intavolato con la Regione una trattativa di anni per cercare una soluzione al rischio della liquidazione. Anni di discussioni, , consulenze e pareri per vedere finire tutto in un nulla di fatto. Questo è quanto avvenuto anche martedì, al termine di un consiglio comunale in parte secretato. Ma che non sia un momento semplice per l’amministrazione comunale di Rovigo non è tanto l’esito del voto in aula a due proposte di delibera, entrambe bocciate, che individuavano delle possibili soluzioni per il futuro di Iras.

LA SPALLATA DI GAFFEO

No, perché a certificare le difficoltà della maggioranza è stato il sindaco che ha dato l’ultimatum alla maggioranza: «Servono 16 consiglieri a garantire dei numeri coerenti per il proseguimento di questa azione amministrativa». Numeri che sempre secondo le parole di Gaffeo, dovranno essere messi nero su bianco: «Serve certificare questi voti tramite delle dichiarazioni ufficiali che vadano a favore di questa amministrazione». Il tutto «entro qualche giorno» altrimenti «in assenza di una presa di posizione ufficiale da parte di un numero sufficiente di consiglieri, non potrò non prendere le dovute conseguenze». Il sindaco, insomma, chiede l’atto di fiducia ai propri consiglieri basato sui numeri. Numeri che ci sarebbero a prescindere, perché nella seconda parte del consiglio comunale, quella non secretata e non dedicata all’Iras, la maggioranza ha potuto contare su 15 voti, ma considerando che due consiglieri di maggioranza erano assenti giustificati e uno, suo fedelissimo, ha lasciato l’aula dopo la prima parte, ecco che i voti a sostegno del sindaco sono 18. Dunque, da cosa nasce la richiesta? La risposta sta nella frattura interna al gruppo Pd sull’Iras: da una parte sei consiglieri sintonizzati sulla linea di Gaffeo, dall’altra quelli allineati sulle posizioni della presidente del consiglio Nadia Romeo e del capogruppo Nello Chendi, con quest’ultimo firmatario di una proposta di delibera avanzata dal capogruppo della Lega Michele Aretusini.

DEMOCRATICI SPACCATI

In tutto cinque voti che in aula si sono schierati con l’opposizione: «È stata una presa di posizione tecnica da parte di alcuni consiglieri che sono ufficialmente in maggioranza - ha commentato Gaffeo - non entro nel merito di questa decisione, però non posso non segnalare come, da almeno due mesi a questa parte, siano state fatte dichiarazioni ufficiali da parte di organi eletti del Pd che mi hanno di fatto sfiduciato, senza che ci sia stata alcuna presa di posizione ufficiale da parte di organi del partito. È evidente che è una questione politica diventata ineludibile». Il riferimento del sindaco è al segretario del Pd cittadino Giacomo Prandini che più volte ha criticato aspramente l’operato di Gaffeo. Tra l’altro, quei cinque consiglieri, presidente del consiglio e capogruppo compresi, tra la prima e la seconda parte del consiglio sono usciti dall’aula per non farvi più ritorno. Tant’è che la seduta ha rischiato di saltare per la mancanza del numero legale, alla fine garantito dalla presenza dei consiglieri di opposizione Tiziano Menon e Damiano Sette della lista Menon «che ringrazio personalmente» rimarca Gaffeo. Tuttavia, se il numero di 16 consiglieri a sostegno del sindaco sembra facilmente raggiungibile, il nodo che non ha trovato una soluzione è e resta il futuro dell’Iras. Futuro che sembra sempre più nero. L’assessore regionale Manuela Lanzarin ha commentato delusa il voto del consiglio: «Già nel marzo 2022 era stato delineato un percorso per addivenire a un accordo tra le parti: ora possiamo affermare che è stato tutto tempo perso». Lanzarin annuncia, così, che convocherà lavoratori e creditori per discutere il da farsi.

Ultimo aggiornamento: 07:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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