Commercio con la merce all'esterno, l'Ascom boccia la proposta del sindaco

Sabato 9 Maggio 2020 di Roberta Merlin
La merce all'aperto durante una edizione di Sbaracco
ROVIGO - «Esporre la merce fuori dal negozio? Una pessima idea: il centro si trasformerà in un mercato a cielo aperto e gli abiti sui marciapiedi saranno ad alto rischio di contaminazione». Il presidente di Ascom Confcommercio Stefano Pattaro boccia, senza sconti, l’idea del sindaco Edoardo Gaffeo di permettere alle attività del centro di utilizzare gratuitamente il suolo pubblico antistante al proprio negozio.

SPAZIO GRATUITO
La settimana prossima, infatti, la Giunta di Palazzo Nodari si prepara a deliberare il via libera all’utilizzo gratuito del suolo pubblico da parte di tutte le attività commerciali della città. Ogni negozio e locale avrà dunque un tot di metratura disponibile davanti alle vetrine per esporre merce o ampliare il plateatico e rispettare così le regole sul distanziamento sociale imposte dal Covid-19. «Se per alcuni bar ampliare il plateatico potrà essere un vantaggio – spiega Pattaro -, non sarà la stessa cosa per il resto dei commercianti a cui sarà data la possibilità di esporre abiti e scarpe fuori dalla porta. Prima di tutto, la città assumerà un aspetto caotico stile bazar, sminuendo così i negozi di un certo livello che hanno costruito la loro immagine attraverso l’offerta di prodotti di alta qualità. Secondo, la merce esposta al sole e in balia della polvere si danneggerà e, cosa ancora più importante, in questo modo non verrà certo garantita la sicurezza sanitaria necessaria in questo periodo. È una contraddizione infatti essere obbligati a igienizzare continuamente il negozio, contingentare gli ingressi e dopo esporre la merce lungo i marciapiedi».

BAR E RISTORANTI
Qualche dubbio anche sull’ampliamento all’esterno di bar e ristoranti. «Purtroppo non tutte le attività di ristorazione potranno allargare il proprio spazio “estivo” – spiega il numero uno di Confcommercio - Nel caso infatti non ci sia il via libera del negozio confinante e lo spazio alternativo per permettere all’esercente di aggiungere sedie e tavolini o comunque distanziare quelle presenti, il locale in questione dovrà rinunciare ad ampliarsi. L’eventuale concorrenza dei vicini che, invece, sono riusciti a garantire maggiore sicurezza, porterà il locale a una inevitabile chiusura».

CHIUSURE ANNUNCIATE
«Molti esercenti della provincia – fa sapere Pattaro - si trovano già in condizioni drammatiche e non hanno liquidità per riaprire. Anche se ci riusciranno, non avendo gli spazi per garantire le norme di distanziamento sociale, entro fine anno, se la situazione non cambierà, saranno probabilmente costretti ad abbassare definitivamente la serranda». Anche molti negozi, nei prossimi mesi, potrebbero non riuscire a superare la crisi. «Non so quanti negozi di abbigliamento siano in grado di superare questa tremenda crisi – spiega Pattaro -, hanno perso un’intera stagione e hanno dovuto subire in silenzio l’ulteriore impennata delle vendite online. Senza contare che, se verrà confermata l’apertura del 18 maggio, avranno un mese e mezzo per lavorare prima dei saldi del primo luglio, in condizioni però assai difficoltose anche per le regole di sicurezza e le continua sanificazioni, a spese proprie, che dovranno affrontare. Anche qui, purtroppo, a fine anno conteremo tante chiusure di partite Iva e licenziamenti. A salvarsi saranno attività forti, probabilmente legate alla vendita di prodotti di qualità e con alle spalle una certa solidità economica».

I BUONI PER LO SHOPPING
Nemmeno la soluzione dei ‘buoni shopping’ , iniziativa del Comune promossa nell’ambito dei Distretti del commercio, per il presidente di Ascom Confcommercio, riuscirà a risollevare le sorti delle botteghe della città. «I buoni shopping sono semmai un vantaggio per i cittadini che ne beneficiano, ma non per i commercianti - spiega Pattaro - Non trovo questo sia un aiuto concreto per i negozi chiusi da due mesi. I negozianti, appena apriranno, si troveranno affitti, bollette, fornitori da pagare. Serve subito liquidità, non possono attendere e sperare che qualcuno scelga di spendere quel buono proprio nel tale negozio per far fronte agli insoluti. I negozianti, in questo momento, hanno bisogno di garanzie più concrete, come l’esenzione dalle tasse e non il posticipo dei pagamenti».

SALDI POSTICIPATI
Infine il presidente di Confcommercio del Polesine Stefano Pattaro fa sapere che l’associazione, a livello centrale, ha già chiesto che ci sia uno slittamento dell’apertura dei saldi estivi al primo agosto, lasciando qualche settimana di “prezzo pieno” in più agli operatori commerciali.
Ultimo aggiornamento: 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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