Gaffeo: «Da mesi nessun confronto con la Regione sull'Iras»

Il sindaco si dice sorpreso che l’Iras abbia deciso di esternalizzare i servizi

Giovedì 10 Agosto 2023 di Elisa Barion
Casa Serena

ROVIGO - «Francamente su questa cosa non ho commenti da fare». Il sindaco Edoardo Gaffeo si mantiene cauto sull’ultima evoluzione delle vicende legate al futuro dell’Iras, spiegando che non c’è nessun canale di dialogo aperto con la Regione e che ci sono discussioni in corso, ma solo a livello di consiglieri comunali, per valutare eventuali proposte che però appaiono tardive e incerte visto il quadro che si è delineato. A conferma dell’assenza di dialogo, la Regione ha imboccato la strada che va verso l’esternalizzazione dei servizi, che serve a far sì di avere una liquidità certa che possa soddisfare le esigenze dei tanti creditori di Iras, con un debito complessivo di 11,6 milioni. È un boccone appetibile per i privati perché dopo la dismissione di Casa Serena e con tutte le attività concentrate a San Bortolo, almeno la gestione ordinaria non è più in negativo. E i privati, si sa, modi per tagliare le spese ne trovano sempre. Tuttavia la “privatizzazione”, per mesi spauracchio nel dibattito politico, si sta ora manifestando, seppure in forma mista, come unica via per scongiurare la liquidazione dell’Iras. «Non entro nelle decisioni di natura gestionale di un ente terzo - aggiunge il sindaco - ho visto che ci sono delle novità sul piano di risanamento che era in attesa di approvazione e che non erano previste in quanto il precedente piano non prevedeva esternalizzazioni.

Evidentemente è stata fatta una scelta di questo genere, ma non posso aggiungere altro perché dovrei vedere i conti e i numeri».


ENTI DISTANTI
Quanto ai rapporti tra Comune e Regione, come detto, il dialogo è congelato da tempo. La trattativa per salvare l’ente dalla privatizzazione si è conclusa ben prima del consiglio comunale dello scorso 4 luglio e nonostante la bocciatura di tutte le proposte approdate in aula, non è mai stata riaperta. «Abbiamo comunicato alla Regione quello che il consiglio comunale ha deciso - riprende Gaffeo - ovviamente stiamo cercando di tenere aperto il dialogo soprattutto nell’ambito comunale, tra i consiglieri, per vedere se sia possibile trovare una soluzione. Ci siamo visti una decina di giorni fa e di nuovo ci troveremo a ridosso di Ferragosto. Poi cercheremo di capire quale sarà la soluzione percorribile e anche di capire se è condivisa. Per quanto mi riguarda, non posso far altro che prendere atto con piacere del fatto che la continuità aziendale dell’ente, della quale più volte si è detto che sarebbe stata a rischio, adesso sembra non essere in discussione».


L’ACCUSA
A intervenire sul tema è poi il capogruppo della Lega Michele Aretusini, che aveva presentato la mozione, poi nuova delibera, per la soluzione transattiva della convezione di Casa Serena, bocciata dal consiglio. «L’esternalizzazione dei servizi non è altro che un modo, verosimilmente l’unico ormai a causa dell’inerzia del Comune, per difendere l’esistenza stessa di Iras, i posti letto e i posti di lavoro. Certo, sarebbe stato meglio evitare anche questo passo, ma perché ciò accadesse sarebbe stato indispensabile che il Comune aderisse a uno dei vari accordi proposti per salvare l’ente e versare i 3,1 milioni di euro già accantonati da anni a questo scopo. L’amministrazione comunale di Rovigo, però, col sindaco Gaffeo, preferisce evidentemente continuare una guerra legale che lui stesso ha iniziato contro l’ente, ormai sepolto dai ricorsi del Comune di Rovigo, e disinteressarsi dell’operatività quotidiana dell’ente». Il leghista attacca. «La responsabilità di quanto sta accadendo, a livello politico, è interamente del Comune. Tutti abbiamo visto come il sindaco, per oltre un anno, abbia assicurato, al tavolo in Prefettura, di avere una soluzione per la quale sarebbe stato sufficiente “limare i dettagli”. Salvo poi scoprire che non vi era alcuna soluzione e che la complessa architettura voluta dal sindaco e che gli altri enti interessati, Ulss, Regione e Ater, avevano accettato, pur di portare a casa il risultato, è stata bocciata dagli stessi dirigenti del Comune. Un palese smacco che non ha certo indotto, come avrebbe dovuto, sindaco e amministrazione comunale a una maggiore umiltà e disponibilità a stringere le tante, davvero tante, mani tese che sono arrivate: ogni piano messo in campo per il salvataggio dell’ente è stato bocciato con pervicacia e arroganza. Sino ad arrivare al peggiore scenario possibile: Casa Serena vuota e abbandonata, terra di nessuno, un rebus per la sicurezza; i soldi accantonati per Iras non versati; uno scontro legale che sarà oneroso per tutti; l’esternalizzazione di Iras. Complimenti sindaco, fare peggio sarebbe stato impossibile».

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