Chiusi il ponte e l'autodromo. Dopo 8 anni Byloos getta la spugna e chiude il ristorante: «Porte sbarrate, mi sono sentito umiliato»

Martedì 1 Marzo 2022 di Guido Fraccon
L'autodromo sbarrato: "Il colpo di grazie"

ADRIA - I primi effetti negativi dei sigilli posti all'autodromo di Adria si fanno già sentire sulle attività economiche del territorio. La chiusura dell'Adria International ha cambiato dall'oggi al domani la sua vita ed è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, già al limite dopo che era stato interdetto il traffico, anche pedonale, sul ponte all'altezza dell'idrovora di Cavanella Po. Il 45enne Thomas Byloos, ex titolare del ristorante la Svolta, nel paese rivierasco, uno dei locali più rinomati della zona, ritrovo per attori e clienti danarosi che frequentavano la struttura motoristica, ha deciso di dire basta. Le due chiusure hanno rappresentato per lui una vera e propria svolta in senso negativo. «Dall'oggi al domani - sottolinea - causa la chiusura del ponte, quanti frequentavano l'autodromo, posizionato al di là del manufatto stradale hanno preso altre strade. D'inverno poi, la strada arginale è troppo pericolosa per chi non la conosce. Il colpo di grazia è arrivato il 17 gennaio con la chiusura dell'Adria International Raceway».

DIPENDENTI A CASA

Byloos ha provato in tutti i modi a salvare il salvabile. «Da dieci dipendenti che avevo - puntualizza - eravamo rimasti solo io ed una ragazza. L'ultima volta che ho acceso i fornelli avevo solo due persone in sala. Ero arrivato al punto che dormivo nel locale lavorando anche di notte per effettuare le pulizie. Oltre ai soldi, ho investito nell'attività oltre 200mila euro, ho perso otto anni della mia vita». Difficile per lui interloquire con le istituzioni. «Ho trovato - tutte le porte sbarrate e sin alcune circostanze mi sono sentito umiliato».

La vicenda del ponte poteva essere gestita meglio, sostiene. «Vista la mal parata - puntualizza - avevo interpellato un ingegnere che aveva proposto alla Provincia di Rovigo e al Comune di Adria alcune soluzioni alternative, per cercare di risolvere il problema in poco tempo e non lasciare Cavanella tagliata in due. La prima proponeva di declassare il ponte limitando la sua portata dalle 50 alle 5 tonnellate. Si poteva inoltre aprire la struttura a una sola corsia di marcia alternata, facendo transitare le auto sull'area dove i pilastri sono ancora in buone condizioni».

STRUTTURA GALLEGGIANTE

Byloos si era interessato anche presso il Genio Pontieri. «Ne avevo parlato con l'ex presidente della Provincia Ivan Dall'Ara. Si poteva utilizzare un ponte galleggiante montato sopra l'esistente a campata unica. Dietro l'idrovora inoltre esiste un altro ponte largo 4 metri. Tre soluzioni a costo zero. Si poteva inoltre collocare provvisoriamente un ponte di chiatte spendendo 200 mila euro in attesa della costruzione del nuovo ponte.

Quest'ultima struttura, al termine dell'operazione, poteva essere rivenduta perdendo solo il 40% del suo valore».

Non è stata asfaltata la strada del pastore?
«Ne parleremo tra alcuni mesi. Vedremo finito l'inverno le sue condizioni. Dove sono i cartelli con le indicazioni stradali? Ho spedito varie mail e nessuno mi ha risposto. Avevo chiesto che facessero passare i clienti, a piedi sull'attuale ponte. Sarei andato io prenderli poi con una navetta. Mi è stato risposto picche. Nessuno può passare. Peccato che tanti ancora oggi lo attraversino a piedi, in bici e motorino. Ho già denunciato la cosa. Sì poi, vogliamo dirla tutta, è stato detto che è stato un natante a distruggere i piloni. Perché nessuno ha mai controllato le immagini delle telecamere di sorveglianza? Si sarebbe potuto scoprire il colpevole e addossare a lui i costi».
 

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