Sequestro dell'autodromo di Adria, una mazzata per il settore turistico: dagli eventi un terzo delle presenze

Domenica 23 Gennaio 2022 di Enrico Garbin
Sequestro dell'autodromo di Adria, una mazzata per il settore turistico: dagli eventi un terzo delle presenze
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ROSOLINA/PORTO VIRO - Una mazzata per i tentativi di destagionalizzare il movimento turistico - o comunque fornire ad esso nuovi spunti - nel comprensorio del Delta del Po. In questi termini è stato avvertito il sequestro, con conseguente annullamento di tutti gli eventi in programma, dell'Adria International Raceway.

Perché il calendario, a breve, proponeva tre settimane di gare che, per molte attività ricettive, avrebbero significato riempire completamente stanze e appartamenti. Ora piovono le disdette ed è impossibile, nel bel mezzo della stagione invernale e nella fase di picco della quarta ondata del Covid, compensare in altra maniera le prenotazioni cancellate. Per le strutture ricettive di Rosolina Mare e Albarella le presenze derivanti dall'autodromo, tanto più in questo periodo, non sono influenti. Semmai, le due mète rappresentano per squadre e piloti un'occasione per una visita mordi e fuggi durante la stagione turistico-balneare. Diverso il discorso per tutte quelle soluzioni di Rosolina paese che vanno dai bed&breakfast agli appartamenti affittati per i singoli eventi o addirittura per l'intera stagione per chi lavora all'interno dell'autodromo; e soprattutto per gli hotel posti lungo la Romea come il Cappello, il Gran Delta e Formula. Qui è davvero un brutto colpo.


INDOTTO IN PERICOLO

«Gli eventi del circuito ci portano circa diecimila presenze annue, cioè il 30% del totale, e solo le gare previste in queste tre settimane ce ne dovevano garantire circa 1.500 - riconosce Giancarlo Segato dell'hotel Formula - di fatto, ci consentivano di destagionalizzare, di lavorare bene anche in periodi come ottobre-novembre e gennaio-marzo in cui il turismo legato alla normale stagione è praticamente assente. E proprio perché si tratta di eventi programmati, avevamo effettuato acquisti ed eravamo pronti ad assumere personale per accogliere gli ospiti. Tra l'altro, si tratta di una fascia di clienti in grado di spendere, che nei 5-6 giorni di permanenza visita il territorio, frequenta bar, ristoranti e fa acquisti nei negozi, mettendo in moto un indotto ben più vasto del pernottamento in sè. Insomma, la batosta coinvolge più attività di quanto si creda». «La speranza - sospira Segato - è che la situazione si risolva, ma quel che è certo è che il calendario delle gare è stato già modificato e gli eventi mondiali o europei previsti sono stati o saranno assegnati altrove».


«GRAVI CONSEGUENZE»

Anche a Porto Viro molte strutture, tra hotel, locande, bed&breakfast e appartamenti, offrivano ospitalità a piloti, meccanici e accompagnatori che partecipavano a test e manifestazioni in autodromo. Alcune, anzi, sono nate proprio per soddisfare questa domanda, mentre per altre rappresenta un modo per coprire i mesi in cui non c'è molto movimento. «Con sette camere, la nostra disponibilità è limitata, ma in queste tre settimane di gare erano tutte prenotate - affermano dalla locanda 7 Mari - visto il periodo, le disdette difficilmente saranno compensate. L'autodromo ha portato in città un indotto di qualità, che lascia il segno in molte attività, dai ristoranti ai bar ai negozi. Se questo stallo si protrarrà si creereranno sicuramente delle difficoltà».


«PESANTI RICADUTE»

Se per lo storico complesso Villa Carrer, che ha riconvertito le camere in appartamenti, l'impatto si può dire limitato, non così per il Delta Park. «Le ricadute potrebbero diventare pesanti per le strutture ricettive, - sottolinea Alessio Veronese - ma anche per le altre attività deputate all'accoglienza: ci saranno meno assunzioni e, indirettamente, subiranno un calo anche i fornitori. La chiusura dell'autodromo proprio alla vigilia di tre settimane di gare importanti, danneggia tutta una serie di programmazioni che avevamo fatto. Poi, certo, Porto Viro può contare su molte altre tipologie di presenze, da quelle legate all'ospedale a quelle più propriamente turistiche, ma in questo periodo invernale e con il Covid non ci voleva proprio quest'altra mazzata».

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