Tempio della cremazione, i residenti di Piano protestano: «Non lo vogliamo qui»

Giovedì 3 Giugno 2021 di Anna Nani
TEMPIO CREMATORIO L'intero Polesine è privo di una struttura adibita alla cremazione

ARIANO POLESINE - Sono preoccupati i residenti di Piano per l’approvazione da parte della giunta comunale di un atto di indirizzo per la valutazione della proposta di realizzazione in concessione e gestione di un tempio crematorio presso il cimitero comunale della frazione di Ariano nel Polesine. 
Come si legge nella delibera: “L’intervento potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo e un’opportunità per l’utilizzo dell’area cimiteriale sita nella località di Piano, alla luce di una sempre più favorevole accettazione di tipo sociale ed etica della pratica della cremazione che ha assunto nel tempo sempre maggiore diffusione anche nel territorio”. 
Le domande che si pongono gli abitanti della frazione però sono diverse: chi controllerà la qualità dell’aria di Piano? E poi il forno crematorio, per quanto munito di filtri produrrà comunque delle emissioni tossiche seppur nei limiti di legge? Un territorio che si dice sempre più votato verso il turismo di visitazione, dove si è lottato contro l’inquinamento causato dalla centrale Enel di Polesine Camerini, ha davvero bisogno di questo tipo di investimento? Se si sta andando sempre più verso un’economia “verde”, davvero vi è il bisogno di questo tipo di insediamenti?

TANTI DUBBI
I residenti stanno valutando di rivolgersi a qualche associazione ambientalista che supporti la propria causa perché gli interrogativi sono tanti, dai dubbi sull’effettivo aspetto economico ai posti di lavoro alle eventuali ripercussioni sulla qualità della vita che potrebbero esserci. I forni crematori in Veneto sono otto, nessuno in provincia di Rovigo. I più vicini, che si trovano a Padova e nel Veneziano (Mestre e Spinea), distano più di una settantina di chilometri. Quello che viene usato più spesso dalle famiglie del Delta è a Copparo che dista da Ariano una trentina di chilometri. 
«Capiamo i problemi legati alla questione Covid - rimarcano da Piano -. Ma stanno decidendo qualcosa che ricadrà sulle nostre teste senza alcun confronto e respingiamo questo modo di operare». 
L’amministrazione non ha ancora deciso alcunché in merito, ma i passi fatti preoccupano.

La giunta ha infatti optato per una valutazione della fattibilità dell’opera affidandola per una cifra di 4.000 euro alla società “Sim ingegneria” di Cosenza che dovrà valutare questa progettualità che dovrebbe realizzarsi tramite la cosiddetta “finanza di progetto”.

Ultimo aggiornamento: 07:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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