Allarme sicurezza: la Polizia ha sempre meno agenti dopo i tagli del passato

Sabato 29 Luglio 2023 di Marco Scarazzatti
La questura di Rovigo rischia di avere sempre meno agenti

ROVIGO - È allarme carenza degli organici nelle forze dell’ordine in Polesine. «Nei prossimi tre anni assisteremo a drastiche riduzioni di personale - avvisano i responsabili provinciali e regionali di Sap e Silp - questo riguarderà principalmente la Polizia di Stato, ma non sono esclusi anche Carabinieri e Guardia di Finanza».
Matteo Valente, segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia, afferma che «secondo le mie previsioni, in provincia di Rovigo sono stati persi 15 poliziotti nel 2022, tra i 20 e i 22 mancheranno nel 2023 e altri 15-20 nel 2024. Il cosiddetto turn-over porta ad avere un dato negativo, visto che le nuove assunzioni non copriranno nemmeno il 50% di chi va in pensione. Se siamo fortunati, arriveranno 8-10 persone al massimo. Sono state fatte scelte scellerate dal ministero, con la spending review dei Governi precedenti. Da quando viene bandito un concorso servono dai 18 ai 20 mesi prima che i poliziotti vengano messi su strada. Il Sap ha più volte sottolineato come il 50% delle scuole di polizia siano state chiuse. Questo vuol dire non avere formazione. Lo scenario è quello di tirare la cinghia, razionalizzando le risorse che si hanno. Ci troveremo con l’acqua alla gola su tutti i servizi: uffici passaporti e immigrazione su tutti. Il personale sta già facendo il massimo per sopperire alle varie carenze. La polizia stradale a Rovigo conta 250 persone, ma in totale sono 330 i poliziotti in provincia».
Fabio Ballestriero, segretario regionale, è sulla stessa lunghezza d’onda del collega. «Le carenze di organico si riflettono in maniera abbastanza pesante anche sull’utenza.

Vedasi la Stradale. Tutto il Veneto vede organici visibilmente calati. La vigilanza ordinaria non si riesce più a mettere in campo ogni giorno. La Stradale è presente con difficoltà in autostrada. Non riusciamo a essere efficaci come vorremo. L’intero settore manca del 25% e nei prossimi 4-5 anni ci vedrà per forza di cose con problemi di criticità e carenze. La Polizia di Stato ha 6-7mila persone in tutta la regione. Tutte le province languono. La situazione oramai è molto diffusa, anche per gli inevitabili pensionamenti».

MANCATA PROGRAMMAZIONE
Ballestriero ricorda che «negli anni Ottanta sono state fatte assunzioni massicce da parte di persone all’epoca ventenni. Si faceva il servizio militare e questo era un buon modo per avere gente giovane tra la polizia. Una quindicina di anni fa tutto questo procedimento di arruolamento è finito. Riprendere con le assunzioni per compensare i vuoti non si è più in grado, c’è un errore di programmazione. Si è voluto ridurre il numero degli agenti e invece ci si è accorti che queste figure erano indispensabili a svolgere vari tipi di servizi. L’intero comparto della sicurezza è stato colpito da una scure sbagliato. Come Sap abbiamo sostenuto ipotesi che portino ad accorpamenti nella logistica, otimizzando alcuni servizi».
Fabio Malaspina, del Sindacato italiano lavoratori polizia, fornisce alcuni numeri preoccupanti. «Da una previsione mai raggiunta di 117mila persone, con la legge Madia che ha rivisto tante cose, siamo passati a 108mila, in realtà oggi siamo 94mila. E il problema riguarda è che l’età media. Rovigo sta come tutti, ossia male. Abbiamo la Squadra mobile sottodimentisionata rispetto alla vastità del territorio e la criminalità organizzata. Altro punto critico è la Stradale che ha un organico deficitario. Aumentando il traffico bisogna aumentare anche le attività di prevenzione».
Il sindacalista guarda anche alla vita degli agenti. «Abbiamo avuto il rinnovo contrattuale dopo tre anni che era scaduto. Stiamo così lavorando con contratti scaduti. In aggiunta ci sono l’inflazione e l’aumento delle difficoltà economiche. Il lavoro straordinario è aumentato e tutto questo è stancante. Un agente che entra in Polizia e che non va subito a fare servizio in strada, ha uno stipendio base di 1.400 euro. Poi può aumentare con il rischio, il sacrificio, lo stravolgimento degli stili di vita. Le indennità, aggiungo, non sono altissime. E c’è un altro aspetto: siccome le regole di ingresso prevedono che un agente non sia assegnato nella sua regione di residenza o in una vicina confinante, ci sono anche i costi di affitto degli appartamenti, oltre ai costi di viaggio per tornare a casa almeno due volte all’anno. La situazione abitativa è uno dei punti più preoccupanti per i giovani».

Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 05:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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