ADRIA - Velocità e viabilità sotto accusa e arrivano le prime risposte sul fronte del transito di bici e monopattini in corso Vittorio Emanuele II.
La stessa situazione viene evidenziata in via Chieppara e nelle vie a senso unico, Carducci e Bocchi, mentre in via Scalo gli stop presenti sul grigio asfalto sembrano optional. Tra quanti attendono risposte sul fronte della sicurezza stradale anche i residenti di via Guarnieri, «dove si continua, e sono tanti, a sfrecciare a due metri dai cancelli delle abitazioni» sottolinea un residente. Gli abitanti in zona, che sotto la precedente amministrazione avevano anche ipotizzato di far causa a palazzo Tassoni, attendono risposte per una situazione che si trascina dal 2018. Nata come strada chiusa negli anni 80, la via è stata connessa a fine anni 90 alla rotatoria di via monsignor Pozzato mentre nel 2011 è stata contrassegnata come zona a traffico limitato, con transito consentito ai soli residenti.
Un lato della via è privo di marciapiede e gli accessi pedonali e carrai danno sulla carreggiata senza alcuna protezione per pedoni. Nonostante la ztl poco rispettata, il traffico era comunque moderato e i pericoli limitati. Con l'apertura di varie attività commerciali in zona, però, il traffico si è intensificato. Gli automobilisti hanno iniziato a percorrere questo tratto a velocità sostenuta.
Segnalato più volte il problema, con richieste di intervento da parte della Polizia Locale, si era arrivati a oltre una quarantina di contravvenzioni in una mattina. Dopo di allora, però, i controlli erano cessati tanto che i residenti fatto propria una soluzione proposta dall'ufficio tecnico di palazzo Tassoni, ovvero tramutare la strada in un senso unico, togliendo la ztl, e di porre dei salvagente e cordoli per separare gli accessi residenziali dalla carreggiata, mettendo in sicurezza gli utenti. Questa soluzione era però stata bocciata dall'ex amministrazione che aveva rimosso la ztl e posto il limite di 30 chilometri orari, di fatto anche questo mai rispettato.