L'avevamo chiamata Gloria (nome di fantasia) la paziente oncologica di 78 anni, residente in Veneto, che aveva chiesto di accedere al suicidio assistito. Dopo circa 6 mesi dall'avvio dell'iter, si era anche conclusa la procedura di verifica delle condizioni e delle modalità. L'azienda sanitaria, tramite i propri medici, aveva dunque attivato le verifiche necessarie, stabilendo che Gloria possedesse tutti i requisiti previsti dalla sentenza Cappato.
Ciononostante, la donna si è vista richiedere dalla Asl un'ulteriore valutazione, prima della consegna della strumentazione e del farmaco necessario, senza l'indicazione di una tempistica.
Inoltre, la signora Gloria ha deciso di chiedere alla propria Asl che venga accelerato l'iter, indirizzando una lettera anche al governatore Luca Zaia.
Gloria è il secondo paziente veneto, dopo Stefano Gheller, ad aver visto riconosciuto questo diritto.