Secessionisti, la minaccia di Salvini:
«Liberi o li tiriamo fuori noi»

Domenica 6 Aprile 2014
Verona, la manifestazione della Lega Nord
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Siamo qua pacificamente ma non siamo dei fessi: o tornano a casa subito e qualcuno chiede scusa o andiamo a tirarli fuori noi. Magari occupando le prefetture. Lo ha detto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini arrivando in piazza dei Signori a Verona per la manifestazione di solidarietà per gli indipendentisti arrestati.

«Liberi subito - ha proseguito Salvini - Le galere sono fatte per i delinquenti e per i mafiosi, non per i padri e le madri di famiglia. Gli investigatori non hanno trovato nemmeno una fionda e sfido chiunque a chiamare carro armato quella ruspa spara supposte». Salvini ha quindi ribadito la vocazione pacifista della manifestazione di Verona. «Siamo qua per difendere la libertà di pensiero e di parola. La scelta della Lega è una scelta non violenta. Contrariamente a quanti la vorrebbero sotto terra noi vogliamo seppellire la Fornero sotto 500 mila firme».

Salvini quindi ha dato l'appuntamento al popolo Padano per il 25 aprile: «Sarà la festa di San Marco, sarà la festa della nostra liberazione, vogliamo discutere di politica senza galera in mezzo. Questa è un'indagine sbagliata con milioni di euro spesi per trovare una ruspa».

Borghezio: «Oggi un bagno di patriottismo» L'europarlamentare Mario Borghezio è stato uno dei big del Carroccio tra i primi ad arrivare in piazza dei Signori a Verona per la manifestazione della Lega di solidarietà nei confronti dei secessionisti arrestati. «Oggi viviamo in un bagno di patriottismo - ha spiegato Borghezio - e io piemontese sono venuto ad imparare da questo grande popolo veneto. C'è molto da imparare da chi ha avuto il coraggio di scendere in piazza per l'indipendenza e per chi ha organizzato il referendum fai da te per andarsene dall'Italia. Come mi aspettavo c'è una Lega che non stenta a riconoscersi e a mettersi dietro a questo popolo. Oggi gli indipendentisti sono la punta avanzata di tutta l'Europa. Me lo hanno confermato al Parlamento Europeo anche gli amici fiamminghi che sono il 40% della loro popolazione. Certo non sono le percentuali a contare se dietro a queste non c'è un popolo, come quello veneto, che spinge e si dà da fare».

Zaia: «Il carcere è troppo» «Pensare che 24 persone siano comunque costrette a dei provvedimenti e ad essere in carcere a me sembra una misura sovradimensionata rispetto a quello che hanno commesso». Lo ha affermato il governatore veneto Luca Zaia a margine dell'inaugurazione di Vinitaly e in vista della manifestazione della Lega organizzata nel pomeriggio a Verona a sostegno dei secessionisti arrestati mercoledì scorso. «Liberiamoli tutti - aggiunge Zaia -, nel senso che si possano accelerare le singole posizioni presso i tribunali sentendo questi signori e signore da persone libere. Ho incontrato la stampa straniera - continua Zaia - per spiegare cosa sta accadendo in Veneto ed è qualcosa di particolare, un sentimento indipendentista ed autonomista assolutamente ubiquitario, trasversale alle classi sociali, è un grido di allarme che viene dalla periferia dell'impero che non ce la fa più e che affronterà formalmente il nuovo provvedimento in consiglio regionale ovvero l'indizione di un referendum». «Io sostengo la linea gandhiana della legalità - conclude Zaia - e quindi è quello che sostanzialmente sta avvenendo in Catalogna per il governo della Catalogna e quindi per il referendum catalano».

Stefani: «La libertà è alle porte» «Come possiamo stare in silenzio di fronte ad uno Stato ingiusto e paradossale che da un lato abolisce il reato di immigrazione clandestina e dall'altro mette in galera le idee? Oggi scenderemo in piazza a Verona tutti insieme a manifestare, con il rispetto e la civiltà che da sempre distingue le nostre battaglie, per far sentire la voce del Veneto. I cittadini sono stanchi di slogan, ora vogliono i fatti. Nell'aria c'è un entusiasmo contagioso. La libertà è alle porte». Lo dichiara la senatrice della Lega Nord Erika Stefani.

Una ventina di attivisti di centri sociali 'armati' di bandiere No-tav hanno tentato questa sera a Verona di fare irruzione in piazza Dei Signori dove era in corso la manifestazione promossa dalla Lega Nord per solidarietà agli indipendentisti arrestati nei giorni scorsi. L'intervento degli uomini della polizia schierati in assetto antisommossa ha impedito che gli attivisti entrassero nella piazza dove in quel momento si trovavano circa 2500 leghisti.

Bandiera mancante. La manifestazione veronese della Lega Nord è stata aperta da alcune bordate di fischi inviate dagli oltre 2.500 presenti in piazza alla bandiera italiana ed alla bandiera europea esposte alle spalle del palco dei relatori sul palazzo della Prefettura. Tra i due vessilli un'asta lasciata senza stendardo, asta dove fino a questa mattina sventolava la bandiera del Veneto con il Leone di San Marco. Il malumore del popolo del Carroccio è stato riassunto dal presidente del Veneto, Luca Zaia, che, osservando l'assenza, ha esclamato «Non può finire qui, chi si vergogna di esporre la bandiera del Veneto non ha diritto di rimanere in Veneto. Zaia non ha nominato direttamente il prefetto di Verona, Perla Stancari, che è stata suo braccio operativo nel corso delle recenti emergenze dell'alluvione in Veneto come Commissario governativo. »È grave che non sia stata esposta, anzi, che sia stata ritirata la bandiera del Veneto - ha proseguito Zaia - e come ripeto non finirà qui. Ricordo che i problemi della nostra Regione sono i problemi di una periferia dell'impero che ne ha le palle piene di Roma che affossa se qualcuno tenta di alzare la testa".

Ultimo aggiornamento: 21:38

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