Tagli Asl, mozione fantasma del Pd
Nulla di fatto in Consiglio regionale

Lunedì 1 Febbraio 2016 di Daniela Boresi
La seduta del Consiglio regionale
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VENEZIA - Ma la mozione dov’è? Corri corri imbarazzato dei messi a caccia del documento, tergiversare tattico delle minoranze. Molto rumore per nulla: la tanto annunciata mozione promessa dal Pd con una conferenza stampa la scorsa settimana, non si è vista. O meglio, sul tavolo dei consiglieri è arrivata alle 11.20, un’ora e 20 minuti dopo l’inizio del consiglio e 4 interventi già conclusi. Eppure sarebbe stata un’occasione unica: presentare in Consiglio regionale, straordinario per giunta, una richiesta di chiarimenti sul taglio considerato arbitrario delle Asl e della conseguente nomina dei commissari. Ma soprattutto mettere nero su bianco la domanda di ritirare il "Pdl 23" quello che costituisce l’Azienda 0. Occasione perduta e per motivi procedurali, come ha spiegato anche in aula il presidente Roberto Ciambetti. «Il regolamento è chiaro. Quando viene fatta la richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario va allegato anche il documento - sottolinea Ciambetti - Le opposizioni non lo hanno presentato. Giovedì scorso ho fatto la convocazione del Consiglio e alla presenza dei capigruppo ho detto che c’era ancora spazio per allegare almeno una risoluzione. Non è arrivato nulla neppure allora. Stamattina la mozione per poter essere iscritta ad un ordine del giorno, e quindi poter essere votata, aveva bisogno delle firme dei due terzi dei consiglieri. Firme che non sono arrivate neppure dopo una convocazione dei capigruppo. Ergo il tutto si è risolto in una mera discussione e non certo per colpa della maggioranza». Il Pd e la minoranza che l’ha firmata, a questo punto, sostengono che se ne riparlerà il 10 febbraio, nel calderone del dibattito sul Bilancio, quando le opposizioni (Pd primo firmatario) presenteranno "ufficialmente" la mozione e quindi potrà essere messa ai voti. Ma anche su questa ipotesi pesa "il tempo": va depositata 10 giorni prima. Ieri era l’1 febbraio e nulla era ancora arrivato. Il consigliere del Pd Claudio Sinigaglia chiama lo scivolone di ieri una scelta di percorso: «Volevamo aprire un dibattito e abbiamo presentato una nostra linea programmatica. Non l’abbiamo depositata perchè andava ulteriormente elaborata». E il tempo intanto corre. Tant’è che la maggioranza, che si è vista portare sul tavolo il documento a seduta quasi ultimata, ha colto la palla al balzo per zittire il dibattito, visto che alla fine da votare non ci sarebbe stato nulla. Interventi di Pd, Tosiani e M5s, silenzio assordante della maggioranza che quindi ha avuto buon gioco e ha deciso di affrontare il tema prossimamente e replica "tecnica" del presidente Luca Zaia, il cui contenuto (riduzione Asl e Azienda 0) è già noto da mesi. Alla fine di tre ore di interventi unilaterali anche l’opposizione era delusa e spaccata. «Occasione persa» dei 5Stelle, che hanno firmato la mozione in zona Cesarini: Jacopo Berti, capogruppo che in aula non ha parlato, tuona che «ci si trova in mano il solito nulla di fatto. Questa Regione e questa maggioranza esibiscono gesti plateali, ma non danno risposte concrete». E se la prende anche con i "colleghi di minoranza": «Nel frattempo il Pd ruggisce con il vigore di un gattino bagnato verso questa riforma, più che nell’aula del consiglio regionale sembrava di essere al mercato del pesce. Anzi al mercato dei primari».
Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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