«Tutto il Veneto covid free», riaperture da fine aprile

Martedì 13 Aprile 2021 di Alda Vanzan
Piazza della frutta a Padova

VENEZIA - Il leghista Luca Zaia è contrario, il collega Massimiliano Fedriga idem, il dem Stefano Bonaccini è sulla stessa linea: isole Covid-free? non se ne parla. Mentre Vincenzo De Luca fa sapere che «la Campania lavorerà per avere le isole Covid free, un obiettivo prioritario per il rilancio del comparto turistico», gli altri governatori non sono per niente d'accordo. Serve «equità nel paese», dice il presidente del Friuli Venezia Giulia. E Zaia rilancia: «Sono a favore delle isole Covid free, la nostra si chiama Veneto, tutti i miei veneti hanno diritto ad essere vaccinati».

E avverte: «Non si sottraggono vaccini agli altri per vaccinare determinate aree. Inoltre, c'è un aspetto etico e di programmazione: secondo la direttiva dobbiamo vaccinare i più anziani e invece per fare un progetto Covid free bisognerebbe vaccinare anche i 20enni e i 30enni. Se qualcuno lo vuol fare lo farà con i vaccini suoi».


Una spaccatura che non risparmia neanche l'esecutivo se si pensa che era stato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ad annunciare l'apertura di un tavolo «per arrivare ad avere dei protocolli» così da importare in Italia il modello greco. Ossia: rendere libere dal coronavirus attraverso una campagna di vaccinazione massiva le piccole isole dei mari italiani. Una proposta bloccata dal commissario per l'emergenza, il generale Figliuolo: «La campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe». Quindi, prima di tutto persone fragili e anziani. Il che stoppa anche la richiesta avanzata dagli albergatori bellunesi di immunizzare tutti gli addetti ai lavori del comparto entro fine maggio.


RIAPERTURE
Sulle riaperture delle attività produttive il neo presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ha auspicato di poter portare le prime proposte al Governo «già giovedì»: «Presenteremo una proposta di linee guida per le riaperture, senza voler dare una data precisa. Penso però che ci siano alcune attività che possono esser fatte in sicurezza: ad esempio quelle che si possono svolgere all'aperto e in sicurezza, come mangiare stando seduti. Mi sembra di capire che il governo dovrebbe avere una cabina di regia questa settimana per ipotizzare le prime aperture, anticipando maggio. Su questo noi siamo disponibili a dare la nostra completa collaborazione».
L'allentamento alle restrizioni potrà avvenire «a fine aprile, inizio maggio, quando si cominceranno a rendere meno severe le prescrizioni», si è sbilanciato il governatore del Veneto. «Se pensiamo di riaprire quando il virus non ci sarà più, non riapriremo mai. Occorre convivere con il Covid, rispettando però le regole», ha detto Zaia. L'assessore Manuela Lanzarin ha poi riferito che l'apposito gruppo di lavoro sta ragionando su tre fronti: «La ristorazione con locali e bar, lo sport con palestre e piscine, la cultura con teatri e cinema». Che il Veneto possa aspirare a essere inserito nel primo gruppo di riaperture lo si desume anche dai quotidiani bollettini: ieri solo 569 nuovi contagi, addirittura 14 posti letto che si sono liberati nelle terapie intensive. Un andamento confermato dai test effettuati ieri in due scuole-sentinella a Venezia e Verona: su 666 studenti sottoposti a tampone, 1 solo positivo.


TURISMO
Intanto Zaia ha incontrato la stampa estera. «Ai giornalisti ho detto che il Veneto conferma la stagione turistica, gli stranieri sono molto interessati a noi, mi hanno chiesto dei campeggi, delle grandi navi, della stagione culturale. Per noi in Veneto porte aperte a chi si è vaccinato, non ci interessa dove hanno fatto i vaccini». Zaia ha ricordato che «di 70 milioni di presenze annue l'anno scorso abbiamo avuto un calo del 54% con gli stranieri che valgono il 68% di questi 70 milioni di presenze, che a loro volta sono calate del 68%». Così il governatore del Veneto ha assicurato: «Abbiamo confermato quindi la stagione turistica 2021 e devo dire che c'è un incremento delle prenotazioni già ad oggi degli stranieri. Molti sono preoccupati per le mini-quarantene, i tamponi per entrare e uscire. Le regole non dovranno essere un problema per il turismo, ovviamente nel rispetto della salute pubblica».
 

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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