Villanova: «Fratelli d'Italia chiede posti? Tra alleati ci si parla in aula»

Mercoledì 5 Aprile 2023
Alberto Villanova

VENEZIA -  La seduta è in calendario tra una settimana esatta, mercoledì 12 aprile alle 10.30, nell'aula di Palazzo Ferro Fini. Dopo le comunicazioni iniziali, all'ordine del giorno c'è un solo punto, "Rinnovo dell'ufficio di presidenza", il che significherà procedere a metà legislatura con l'elezione del presidente, dei due vice e degli altrettanti segretari dell'assemblea legislativa del Veneto. Come l'opposizione per i propri due rappresentanti, così anche la Lega dà per scontata la riconferma dei suoi tre esponenti, malgrado le aspettative di Fratelli d'Italia: «Peccato però che di queste si parli dovunque, fuorché in Consiglio regionale, pertanto credo sia l'ora di riportare la questione nella sede giusta, com'è normale che sia in una sana dialettica fra alleati», afferma Alberto Villanova, capogruppo degli zaian-leghisti.


IN CORRIDOIO
Villanova assicura di aver avuto solo un breve scambio sul tema con l'omologo meloniano Enoch Soranzo: «Ci siamo incrociati in corridoio dopo la convocazione della seduta e mi ha detto che Fdi avrebbe avanzato queste richieste. Ma dopo di allora ho solo letto dichiarazioni sui giornali e interventi del partito, prima del coordinatore veneto Luca De Carlo e poi addirittura della presidente nazionale Giorgia Meloni. Mi dispiace perché per due anni ho lavorato bene con il precedente capogruppo Raffaele Speranzon, con il quale peraltro ho un ottimo rapporto personale, affrontando decine di situazioni come questa e risolvendole tutte senza scomodare i primi ministri».
La premier Meloni è però intervenuta dopo che lo scontro è stato esacerbato dai toni dell'assessore regionale Roberto Marcato, quel «col c...» (poi corretto in «col pifferetto») che è stato vissuto da Fdi come un affronto alla leale collaborazione. «Roberto ha usato una parola che può dare fastidio riconosce Villanova però non scandalizziamoci troppo. Piuttosto rilevo che è stato chiesto un passo indietro da parte di Marcato, dopo che in diverse occasioni da capogruppo dell'area Lega ho dovuto difendere colleghi di Fratelli d'Italia in situazioni forse meno comprensibili. In un caso ho dovuto confermare la fiducia a un'assessore (Elena Donazzan, ndr.) perché era finita in una valanga dal punto di vista mediatico, però mai ne avrei chiesto le dimissioni».
Ad ogni modo il leghista confida di poter spegnere le polemiche: «Ai veneti interessa che risolviamo i loro problemi, non chi farà il segretario d'aula.

Nel merito, comunque, non vedo perché debbano essere cambiati degli assetti in Veneto a causa delle Politiche, altrimenti con la stessa logica oggi che la Lega è il primo partito in Friuli Venezia Giulia, dovrebbe chiedere maggiore peso altrove... No, perché sono elezioni diverse, non ci sono geometrie variabili». 

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Ultimo aggiornamento: 13:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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