Giorgia Meloni telefona a Luca Zaia, Fratelli d'Italia: «Punisca Marcato»

Non è piaciuta la frase «col caz...» pronunciata dal palco della Festa del Popolo Veneto a proposito delle richieste dei meloniani di avere maggiore rappresentatività in Regione

Domenica 2 Aprile 2023 di Alda Vanzan
Luca Zaia e Roberto Marcato

VENEZIA -  “Luca, sono Giorgia”. Raccontano che la telefonata sia stata cordiale, ma anche molto franca. Perché a Fratelli d’Italia il comportamento dell’assessore Roberto Marcato - in particolare quella frase, «col caz...», pronunciata due volte dal palco della Festa del Popolo Veneto in terra veronese a proposito delle richieste dei meloniani di avere maggiore rappresentatività in Regione - non è piaciuto. E adesso il partito si aspetta che il governatore non solo prenda le distanze dal suo assessore, ma anche dei provvedimenti. L’aspettativa? Dimissioni.
Il confronto che viene fatto è con Gianluca Forcolin: nell’estate 2020 l’allora vicepresidente della Regione chiese il bonus da 600 euro per le partite Iva penalizzate dall’emergenza sanitaria del coronavirus e il governatore Luca Zaia lo escluse, assieme ad altri due consiglieri uscenti, dalle liste per le imminenti Regionali. Con Marcato, i Fratelli veneti ora si aspettano altrettanta determinazione. E dalla loro parte hanno la premier Giorgia Meloni. Dicono che se Zaia non intervenisse, ne risentirebbero i rapporti tra Lega e FdI non tanto a livello a locale, quanto sull’asse Roma-Venezia. In pratica, cambierebbero i rapporti tra Governo e Regione Veneto.
Il quadro è descritto da autorevoli fonti di Fratelli d’Italia. E il fatto che la presidente Giorgia Meloni, dopo aver visto il video di Roberto Marcato, abbia chiamato direttamente il governatore Luca Zaia, è indicativo di quanto sia ritenuto grave l’episodio.

Come noto, il fatto risale a sabato 25 marzo: a Montorio, provincia di Verona, era stata organizzata una cena per la Festa del Popolo Veneto. Iniziativa non della Lega, ma partecipata da tanti esponenti leghisti: i consiglieri regionali Enrico Corsi, Marco Andreoli e Stefano Valdegamberi, l’ex deputato Vito Comencini, l’assessore della Regione Umbria Luca Coletto, il presidente dell’associazione Veneto-Russia Palmarino Zoccatelli. E l’assessore veneto Roberto Marcato. È stato lui, dal palco, a respingere le richieste di FdI di avere un posto in più in ufficio di presidenza del consiglio regionale del Veneto con un plateale «col caz..». Ripetuto due volte. E accolto da una ovazione. Il video dell’intervento è diventato virale. Fino ad arrivare sullo smartphone della presidente Giorgia Meloni.

LA RICHIESTA
«Modi e toni inaccettabili - dicono in Fratelli d’Italia -. Se l’avessimo fatto noi?». In Veneto il partito era ed è convinto di avanzare legittimamente delle richieste di «maggiore coinvolgimento» visto che a metà mandato - cioè adesso - in Regione si rivotano l’ufficio di presidenza del consiglio e le presidenze delle commissioni. Raccontano: «Nel settembre 2020 la vicepresidenza del Ferro Fini toccava a noi, il designato era Daniele Polato, che però all’epoca aveva ancora un problema giudiziario per l’autentica di firme rivelatesi false. Adesso, con l’annullamento della sentenza di condanna da parte della Cassazione, quel problema non c’è più». Zaia ha già detto che non intende cambiare gli assetti in Regione e che «gli spazi in un rapporto corretto possono essere anche altri», ma Fratelli d’Italia si aspetta una «censura netta» nei confronti di Marcato. «E se lo facesse dimettere non sarebbe male».

IL PRECEDENTE
Difficile, però, che questo avvenga. Quando l’assessore Elena Donazzan cantò Faccetta nera alla radio e in tanti chiesero le sue dimissioni, Zaia la mantenne in giunta: «Prendo atto delle richieste, me ne arrivano ogni giorno», aveva detto, sottolineando però che l’assessore di FdI si doveva scusare.
Marcato si scuserà? Sulla pagina Facebook dell’assessore i commenti sono di tutt’altro tenore: “Roberto non si tocca”. Il ragionamento dei suoi sostenitori è che FdI non può chiedere alla Lega di far fuori Marcato, tra l’altro il più votato nel 2020, per aver detto no alla richiesta di FdI di sostituire un leghista a Palazzo Ferro Fini con un meloniano.
La tensione tra gli alleati è alle stelle. «Noi siamo sempre stati corretti - dice un autorevole esponente di FdI -. Alle recenti elezioni in Lombardia e in Lazio abbiamo dimostrato grande generosità ai nostri alleati. Adesso tocca al governatore Zaia intervenire: deve esserci una presa di posizione netta, deve essere chiaro che le parole di Marcato non rappresentano la posizione né della Lega né di Zaia». E sul posto in più? Quali altri “spazi” evocati dal governatore potrebbero essere? «L’importante è che ci sia la disponibilità a ragionare».

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Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 12:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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