Liga Veneta, via ai congressi, ecco le regole: «La stagione parte da fine marzo»

Sabato 19 Febbraio 2022 di Angela Pederiva
Il commissario regionale leghista Alberto Stefani

VENEZIA - La comunicazione è stata data ieri sera dal commissario Alberto Stefani: la stagione dei congressi nella Liga Veneta partirà «da fine marzo/primi di aprile».

L'annuncio è arrivato durante la riunione, in videoconferenza, con i reggenti delle segreterie provinciali, convocata per condividere il regolamento che disciplinerà gli appuntamenti. La tornata inizierà dalle sezioni comunali, ma l'obiettivo dichiarato è di arrivare alle assise regionali, come richiesto a gran voce da esponenti di peso e militanti della base in questi mesi di malumori e polemiche.


LE CANDIDATURE

In ogni sezione il congresso eleggerà il segretario e i componenti del consiglio direttivo. Secondo quanto stabilito, parteciperanno al congresso, con diritto di parola e di voto, i soci ordinari militanti «in possesso di tale qualifica riconosciuta e che hanno provveduto al versamento della quota associativa». A questo proposito, l'elenco dei nominativi è quello che risulta dal libro soci del partito e determina il numero dei membri da scegliere. La cifra andrà da 2 a 10, a seconda appunto della consistenza degli iscritti. Potranno candidarsi tutti i soci ordinari militanti iscritti nella sezione. Le candidature dovranno essere consegnate, o trasmesse via email, alla segreteria regionale, almeno 72 ore prima data prescelta per le operazioni. In prima convocazione, il congresso sarà valido con la presenza della maggioranza assoluta degli aventi diritto, mentre in seconda battuta («che potrà avvenire anche un'ora dopo»), sarà considerato legale con la presenza di almeno un terzo degli elettori teorici.


IL VOTO

Non sarà ammesso il voto per delega. Le votazioni si svolgeranno attraverso schede separate. «Di norma specifica il regolamento le operazioni di voto si svolgono a scrutinio segreto. In presenza di una sola candidatura a segretario, e per la sola candidatura a segretario, il congresso può deliberare la votazione palese». Nel caso in cui i candidati siano due o più, qualora nessuno raggiunga il quorum previsto e cioè la maggioranza assoluta dei votanti, «si procede al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze». Per quanto riguarda la designazione dei consiglieri, in caso di parità di voti, risulteranno eletti i più anziani di militanza. E se pure quest'ultima dovesse essere analoga, la spunterà il più vecchio come età anagrafica.


LE INCOMPATIBILITÀ

Nel corso dell'incontro è stato ricordato che tutte le cariche elettive monocratiche interne al partito sono fra loro incompatibili. «Sono altresì incompatibili le cariche elettive interne, ricoperte dal coniuge e/o parenti di primo grado, qualora siano pertinenti allo stesso organo e ad organi di pari livello», è stato sottolineato. L'incompatibilità per parentela diviene condizione di incandidabilità quando la moglie, il marito o uno dei familiari stretti ricopre già una carica considerata incompatibile. «Le cariche di segretario delle delegazioni territoriali prevede il regolamento sono incompatibili con la carica di parlamentare, europarlamentare, consigliere regionale, presidente di Provincia, sindaco di capoluogo di Provincia, sindaco di città con oltre 100.000 abitanti e sindaco di Città metropolitana». A sua volta, l'incompatibilità assume le caratteristiche di ineleggibilità quando il candidato ricopre già una di queste cariche istituzionali. Dunque ora le segreterie provinciali avranno un mese abbondante per mettere in moto la macchina congressuale, chiamata a stemperare le tensioni e i veleni dell'ultimo periodo.
 

Ultimo aggiornamento: 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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