Funghi, è una stagione da record: finferli al top

Giovedì 27 Agosto 2020 di Stefano Babato
Funghi, è una stagione da record: finferli al top
I primi a pronosticarla sono stati i vecchi montanari che oltre a conoscere ogni angolo del bosco sanno leggere e interpretare i segnali lanciati dalle stagioni come nessun altro. Di cosa parliamo? Della stagione dei funghi naturalmente. E che questa estate fosse prodiga di fioriture un po' dappertutto lo si era capito già lo scorso inverno quando la neve si è depositata sui pendii delle vallate alpine e dolomitiche prima delle gelate favorendo così assieme a una maggiore traspirazione del terreno anche quel graduale nutrimento che ha permesso ai boschi, nel momento del disgelo, di presentarsi già in primavera ricchi di potenzialità.
E non è un caso che nelle stagioni in cui si è verificato invece il fenomeno opposto (cioè prima le gelate e poi le nevicate), poi si sia dovuto fare i conti con estati poco prodighe per quanto riguarda la raccolta in particolar modo delle specie, come i boleti, che per proliferare hanno bisogno di condizioni climatiche ben precise: non un freddo intenso, non un caldo eccessivo, poco vento, ma soprattutto un continuo alternarsi di pioggia e sole con temperature costanti durante la giornata preferibilmente attorno ai 20-25 gradi.

STAGIONE BALLERINA
Ed è esattamente ciò che sta accadendo quest'anno in montagna in un'estate ballerina che continua a giocare con la pioggia e con il sole regalando finora parecchie soddisfazioni ai cercatori di funghi come testimoniano le generose prese registrate non solo ad agosto ma anche nella seconda quindicina di luglio in Carnia, Cadore, Comelico e Val Pusteria limitandosi a citare le zone solitamente frequentate e battute dagli appassionati veneti di micologia. E sempre tenendo conto dei microclimi che spesso fanno la differenza nelle valli di raccolta. Nel senso che il panorama delle fioriture non è sempre omogeneo e i dati di conseguenza risultano variabili.
Condizioni climatiche, dai 1000 ai 1700 metri, che come detto non hanno subito quest'anno delle violente escursioni termiche, fatta eccezione forse per qualche sporadico giorno che non ha inciso comunque sull'andamento di crescita dei funghi come invece è accaduto in tante altre stagioni caratterizzate da violenti sbalzi termici che hanno finito per bloccare il micelio azzerando di fatto la crescita delle varie specie e costringendo inevitabilmente i cercatori a lunghe passeggiate ma a scarsi bottini.

GLI ULTIMI GIORNI
Negli ultimi 15 giorni poi si è assistito soprattutto a una forte fioritura di Cantharellus Cibarius, il finferlo o gialletto che tanto piace ai cercatori. Perchè se è vero che il porcino (nei nostri boschi proliferano i buonissimi Edulis, Aestivalis e Pinicola) è il re del bosco, è altrettanto vero che nelle tavole degli italiani il fungo statisticamente più usato è proprio il gialletto.
Una stagione dunque finora positiva (non con grandi picchi ma nemmeno con grandi periodi di magra) con lo sguardo dei fungaioli che in prospettiva si è già posato sul prossimo mese, settembre, che potrebbe riservare altrettante soddisfazioni anche se nella prima quindicina del nono mese dell'anno potrebbero manifestarsi condizioni di tempo molto dinamiche, almeno secondo le proiezioni metereologiche degli esperti. Tutto questo a metà della stagione fungina in attesa di poter raccogliere anche i primi chiodini (Armillaria Mellea) che stuzzicano sempre il palato degli appassionati...c'è chi li preferisce delicati di latifoglia e chi invece gradisce maggiormente quelli più intensi di conifera. Ma al di là di questo l'importante è che prima o poi...escano!
Stefano Babato
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Ultimo aggiornamento: 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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