Commissione d'inchiesta sulla gestione del Covid in Veneto: si parte con Flor e Russo. In ballo Rigoli e Crisanti

Mercoledì 30 Giugno 2021 di Angela Pederiva
La Dem Francesca De Zottis a capo della commissione d'inchiesta
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VENEZIA - Luciano Flor, Francesca Russo, Roberto Toniolo e Mario Rassu. Potrebbero essere questi i primi testimoni ad essere ascoltati dalla commissione speciale d'inchiesta sulla gestione della pandemia in Veneto: nella sua seduta operativa di debutto, l'organo del Consiglio regionale ha stilato un elenco di massima delle audizioni che si terranno a partire da metà luglio, ma il calendario verrà perfezionato la prossima settimana dall'ufficio di presidenza, anche in base alle disponibilità degli ospiti. È stato invece già deciso che i capigruppo come lo zaiano Alberto Villanova e il dem Giacomo Possamai, presentatori di una richiesta congiunta di partecipazione, potranno assistere ai lavori senza diritto di parola e solo in occasione di convocazioni pubbliche.


GLI ESPERTI
La presidente Francesca Zottis (Partito Democratico), la vice Milena Cecchetto (Lega) e la segretaria Sonia Brescacin (Zaia Presidente) definiranno la lista degli esperti in base alle indicazioni dei colleghi commissari, che hanno sottolineato l'esigenza di sentire innanzi tutto il direttore generale della Sanità (e dunque Flor), la responsabile del dipartimento di Prevenzione (e quindi Russo), il direttore di Azienda Zero (e cioè Toniolo), nonché i direttori delle Microbiologie del Veneto, il cui coordinatore è Rassu.

Non è però escluso che possa essere contattato pure il suo predecessore Roberto Rigoli, che di fatto ha seguito la maggior parte dell'emergenza ed è stato l'uomo-simbolo dei test antigenici in aggiunta ai tamponi molecolari, finendo così nel mirino del professor Andrea Crisanti, che a sua volta potrebbe intervenire in qualità di responsabile del laboratorio di Padova.


LE DATE
Ad ogni modo la prima tornata di audizioni dovrebbe tenersi martedì 13 luglio, dopodiché l'agenda potrebbe vedere le caselle impegnate anche il 27 luglio, il 3 agosto e un giorno da definire alla fine di quel mese. «La commissione richiederà in anticipo ai soggetti convocati fa sapere Palazzo Ferro Fini la documentazione inerente ai quesiti in discussione, in modo di facilitare i lavori dei 15 commissari; i quali, peraltro, potranno proporre ulteriori integrazioni nella lista degli esperti da ascoltare e delle tematiche da approfondire, sottoponendo le richieste all'ufficio di presidenza della commissione». Di sicuro le macro-aree di indagine saranno tre: tracciamento dei contatti, ospedali del territorio e case di riposo.


LA PUBBLICITÀ
Quanto alla pubblicità delle sedute, la commissione sta valutando di rendere aperti i propri lavori attraverso la diretta web sulla stessa piattaforma informatica delle sedute consiliari, «fatte salve possibili scelte puntuali di riservatezza in ordine ai temi affrontati e alle persone audite». I consiglieri che non fanno parte della commissione, così come gli stessi capigruppo, potrebbero pertanto rimanere fuori dalla porta in occasione di alcune convocazioni. All'istanza trasversale di partecipazione formulata da Villanova e Possamai, infatti, il vicepresidente leghista dell'assemblea Nicola Finco ha risposto che «i presidenti dei gruppi consiliari ed eventuali consiglieri regionali potranno partecipare alle sedute come semplici uditori, sempre che la seduta sia pubblica». Nessuna deroga, nemmeno per i leader: «I consiglieri non componenti non hanno titolo a partecipare alle sedute della commissione laddove l'ufficio di presidenza della stessa ne abbia disposto la non pubblicità».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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