IL CASO
VENEZIA Presidente Francesca Zottis, vicepresidente Milena Cecchetto, segretario Sonia Brescacin. Tre donne guideranno la neoistituita Commissione speciale di inchiesta sull'andamento in Veneto dei contagi e dei decessi da Sars-CoV-2 durante la pandemia, con particolare attenzione alla seconda ondata. Ed è a larga maggioranza femminile anche la composizione di questo organismo: su 15 commissari gli uomini sono solo 5 (Fabrizio Boron, Luciano Sandonà, Marco Zecchinato, Enoch Soranzo, Tomas Piccinini), 10 le donne (oltre alle tre dell'ufficio di presidenza, Francesca Scatto, Laura Cestari, Elisa Venturini, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Erika Baldin, Elena Ostanel). Sottovoce, a Palazzo Ferro Fini c'è chi ha fatto notare che si sta ponendo un problema di parità di genere al contrario, tanto più che l'ufficio di presidenza è al 100 per cento rosa. Tant'è, proprio nel giorno in cui il governatore Luca Zaia ha calato il sipario, dopo 283 dirette, sui punti stampa all'Unità di crisi della Protezione civile a Marghera, a Palazzo Ferro Fini si comincia a scavare su quello che è successo durante la seconda ondata della pandemia. «Adesso al lavoro per fare piena chiarezza su quanto è successo, lo dobbiamo a tutti i veneti e in particolare a chi ha perso delle persone care, consapevoli che la commissione non è un tribunale», ha detto la presidente Zottis (Pd). «Non si tratta di uno strumento che deve essere di parte e non deve avere una impostazione accusatoria - ha commentato la commissaria e capogruppo di Forza Italia, Elisa Venturini - ma, al contrario, deve essere usato per fare il punto sul sistema sanitario e migliorarlo per una sempre maggiore efficienza».
Come stabilito dal consiglio regionale con la deliberazione 52 dell'8 giugno 2021, le sedute della commissione saranno pubbliche, i lavori dovranno concludersi entro il 30 novembre e la relazione finale dovrà essere inviata all'autorità giudiziaria, oltre che discussa in aula. (al.va.)
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© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA Presidente Francesca Zottis, vicepresidente Milena Cecchetto, segretario Sonia Brescacin. Tre donne guideranno la neoistituita Commissione speciale di inchiesta sull'andamento in Veneto dei contagi e dei decessi da Sars-CoV-2 durante la pandemia, con particolare attenzione alla seconda ondata. Ed è a larga maggioranza femminile anche la composizione di questo organismo: su 15 commissari gli uomini sono solo 5 (Fabrizio Boron, Luciano Sandonà, Marco Zecchinato, Enoch Soranzo, Tomas Piccinini), 10 le donne (oltre alle tre dell'ufficio di presidenza, Francesca Scatto, Laura Cestari, Elisa Venturini, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Erika Baldin, Elena Ostanel). Sottovoce, a Palazzo Ferro Fini c'è chi ha fatto notare che si sta ponendo un problema di parità di genere al contrario, tanto più che l'ufficio di presidenza è al 100 per cento rosa. Tant'è, proprio nel giorno in cui il governatore Luca Zaia ha calato il sipario, dopo 283 dirette, sui punti stampa all'Unità di crisi della Protezione civile a Marghera, a Palazzo Ferro Fini si comincia a scavare su quello che è successo durante la seconda ondata della pandemia. «Adesso al lavoro per fare piena chiarezza su quanto è successo, lo dobbiamo a tutti i veneti e in particolare a chi ha perso delle persone care, consapevoli che la commissione non è un tribunale», ha detto la presidente Zottis (Pd). «Non si tratta di uno strumento che deve essere di parte e non deve avere una impostazione accusatoria - ha commentato la commissaria e capogruppo di Forza Italia, Elisa Venturini - ma, al contrario, deve essere usato per fare il punto sul sistema sanitario e migliorarlo per una sempre maggiore efficienza».
Come stabilito dal consiglio regionale con la deliberazione 52 dell'8 giugno 2021, le sedute della commissione saranno pubbliche, i lavori dovranno concludersi entro il 30 novembre e la relazione finale dovrà essere inviata all'autorità giudiziaria, oltre che discussa in aula. (al.va.)
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