Salute di Chisso: tre super-periti
per stabilire se può restare in carcere

Giovedì 11 Settembre 2014
Renato Chisso
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VENEZIA- La Procura della repubblica di Venezia ha inviato ieri pomeriggio i suoi consulenti medici di fiducia nel carcere di Pisa per stabilire, una volta per tutte, se le condizioni di salute di Renato Chisso, l’ex assessore regionale, coinvolto nell’inchiesta sullo scandalo Mose, sono compatibili con il carcere.

I tre specialisti - il medico legale Antonello Cirnelli, il cardiologo Cosimo Perrone e lo psichiatra Amodeo Sossio - hanno visitato Chisso e già oggi si dovrebbero pronunciare. Dal loro verdetto dipende il futuro immediato dell’ex assessore regionale, che secondo i suoi difensori sarebbe in grave pericolo di vita se continuasse a rimanere in carcere. Le sue delicate condizioni di salute, sostengono i suo avvocati, non sarebbero compatibili con la detenzione. Chisso era stato colpito da un infarto un anno fa, tant’è che al momento dell’arresto, a giugno, era stato inviato nella struttura pisana proprio perché attrezzata a seguire i cardiopatici. Secondo la difesa, però, le condizioni di Chisso si sarebbero aggravate, tant’è che lunedì l’avvocato Antonio Forza ha presentato un’istanza di scarcerazione per motivi di salute. I consulenti medici nominati dalla difesa - il medico legale Marco Di Paolo, il cardiologo Mario Marzilli e lo psichiatra Pietro Pietrini, tutti dell’università di Pisa - hanno delineato un quadro allarmante: Chisso rischia un nuovo infarto e una morte improvvisa, soffre di una forte depressione e deve sottoporsi a un bay-pass.

La Procura, prima di esprimere il suo parere, ha deciso di affidarsi a dei consulenti di fiducia, che dovranno dire se Chisso, restando in cella, è maggiormente a rischio d’infarto o può continuare ad essere curato nella struttura carceraria.
Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 07:45

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