Contributi regionali per pagare i buffet dei cacciatori: «Soldi nostri»

Giovedì 2 Gennaio 2020
Contributi regionali per pagare i buffet dei cacciatori: «Soldi nostri»
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I denari pubblici per finanziare il contrasto al bracconaggio e il miglioramento dell'ambiente utilizzati anche per pagare i rinfreschi? Tutto assolutamente lecito e nient'affatto discutibile, affermano i vertici delle associazioni venatorie del Veneto, a proposito dell'accesso agli atti con cui il consigliere regionale Andrea Zanoni (Partito Democratico) ha scoperto che il bando per l'accesso ai contributi ha esteso anche alle «spese per catering» il rimborso inizialmente previsto dalla legge per la promozione delle attività ecologiche. «Sono soldi nostri», replicano i colleghi Gianpiero Possamai (Lega) e Sergio Berlato (Fratelli d'Italia), presidenti rispettivamente di Federcaccia Veneto e Associazione Cacciatori Veneti.

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LE TASSE
Come ricostruito dal Gazzettino in base agli scontrini presentati, nel 2018 la Regione ha erogato 262.715,66 euro a cinque sodalizi di doppiette, che li hanno parzialmente usati anche per pizzette e salatini. «È parte del denaro versato alla Regione dai cacciatori stessi», rimarca Possamai. Berlato fa il conto di oneri di concessione governativa e regionale, quota media per accesso agli ambiti territoriali di caccia e ai comprensori alpini, balzello per appostamenti: «Totali tasse annualmente versate dai cacciatori del Veneto = 19.758.520 euro». Nella bufera, scoppiata anche sui social, c'è però chi obietta: «Sarebbe come se gli automobilisti pretendessero di avere indietro parte di quanto versato per il bollo auto». Ma i cacciatori respingono l'accusa di aver tolto risorse ad altri settori. Dichiara Berlato: «È vero l'esatto contrario e cioè che ogni anno, con i soldi pagati dai cacciatori, si erogano servizi indispensabili a tutti i cittadini». Aggiunge Possamai: «Per favorire l'informazione e la conoscenza si organizzano convegni, corsi di formazione su tematiche ambientali, faunistiche, antibracconaggio, oppure sulle normative. Chiunque può partecipare, non solo i cacciatori e così è avvenuto». 

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L'ALLARGAMENTO
Dunque per i rappresentanti delle doppiette non si profila alcun problema di inopportunità nell'allargamento delle maglie del bando, rispetto al ferreo perimetro della legge. Possamai evidenzia che «tutte le azioni finanziate hanno seguito le regole stringenti previste», mentre Berlato ribadisce che per ottenere il saldo occorre esibire «tutte le pezze giustificative, in assenza delle quali deve essere restituito l'acconto percepito». Al di là dei buffet, Federcaccia rivendica il merito di aver acquistato «strumentazioni come ad esempio le foto-trappole, utili all'attività del nostro Corpo di Vigilanza volontaria, costituito da circa 250 agenti impegnati nella lotta al bracconaggio», così come l'Acv ricorda che «la Giunta verifica preventivamente la qualità dei progetti presentati». Riconosce Possamai: «Certo, dobbiamo migliorare i nostri modelli comunicativi, per uscire dagli stereotipi che in malafede taluni ci addossano». E Berlato attacca: «Se poi qualcuno volesse verificare di quanti milioni di euro possono disporre le varie associazioni animal ambientaliste, sia attraverso la destinazione del 5xmille dell'Irpef che attraverso i contributi pubblici, ci sarebbe da impallidire». (a.pe.)

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Ultimo aggiornamento: 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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