Autostrade, ispezioni in 52 gallerie del Nordest: 14 in Veneto e 35 in Fvg L'elenco

Sabato 8 Febbraio 2020
Autostrade, ispezioni in 52 gallerie del Nordest: 14 in Veneto e 35 in Fvg
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Ci sono anche 52 gallerie del Nordest nel piano dei controlli promosso da Autostrade per l'Italia, di concerto con il ministero delle Infrastrutture. Articolato in due fasi, che dovranno concludersi rispettivamente per marzo e per dicembre, l'operazione vede in campo prevalentemente di notte 200 tecnici, con un investimento pari a 70 milioni di euro solo per la sorveglianza. «Nella programmazione la priorità è stata data alla Liguria», fa sapere Aspi, rispetto ad un totale di 587 tunnel da monitorare in tutta Italia.

L'ELENCO
Delle opere che fanno capo alla direzione del tronco di Udine, la società di cui è primo azionista il gruppo Atlantia, controllato dalla famiglia Benetton, ha diffuso un elenco che conta 14 manufatti in Veneto e 35 in Friuli Venezia Giulia. Da un lato è infatti interessato il tratto bellunese e trevigiano dell'A27, nei territori comunali di Ponte nelle  Alpi, Alpago e Vittorio Veneto: ecco allora i vari imbocchi delle gallerie Cadola, delle Cave, Paraschegge, Santa Croce, Fadalto, San Floriano e Monte Baldo. Dall'altra parte è invece coinvolta l'A23, tutta udinese, fra le località di Pontebba, Chiusaforte, Moggio Udinese, Resiutta, Amaro, Cavazzo Carnico, Tarvisio, Malborghetto Valbruna, Trasaghis e Dogna.

L'ATTIVITÀ
Da gennaio è in corso la prima parte dell'attività sulle infrastrutture costruite prima degli anni 80, svolta dal consorzio di società esterne composto dalla multinazionale Bureau Veritas e dalle imprese di ingegneria Proger, Tecno Lab e Tecno-Piemonte, realtà che vantano esperienze analoghe su San Gottardo, Bermont, Seelisberg e Agua Negra. Vengono esaminati lo stato del calcestruzzo e l'ancoraggio degli impianti, come ventilatori, telecamere e portacavi, effettuando a stretto giro gli interventi di ripristino eventualmente necessari. 
Sulla base degli esiti delle prime analisi, sarà poi avviata una seconda tornata di controlli. Dopo aver ripulito la calotta delle gallerie, i tecnici compiono rilievi in profondità anche attraverso l'utilizzo di tecnologie come il georadar (una specie di radiografia che individua eventuali difetti non visibili a occhio all'interno del calcestruzzo) e il laser scanner (una sorta di tac tridimensionale che accerta la presenza di punti umidi). 
Dopo aver ultimato l'analisi di tipo strumentale e documentale, i tecnici procederanno a una nuova ispezione visiva e acustica dei tunnel, con percussione a mano del rivestimento. «A supporto di questa attività specifica Aspi gli ispettori vengono dotati di un sistema digitale che consente di confrontare la situazione attuale della galleria con quella riscontrata durante l'ultima visita ispettiva effettuata». In questo modo vengono evidenziate le alterazioni intercorse. (a.pe.)
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