Violenza in centro, gli steward diventano notturni: ecco le tre zone a rischio che avranno le ronde

Sabato 11 Novembre 2023 di Marco Agrusti
Gli steward di Pordenone

Avranno compiti precisi. Ma soprattutto aree delimitate, perché è lì che dovranno concentrarsi, tenendo gli occhi bene aperti. Occhi e torce, perché si muoveranno non solo di sera, ma anche nelle prime ore della notte, quelle forse più delicate per quanto riguarda gli atti vandalici, i piccoli episodi di violenza e la microcriminalità. Ciò che è importante, però, è che lo potranno fare. Il loro contratto lo prevede e anche l’ultimo ostacolo è stato superato. Gli steward urbani lavoreranno fino all’una di notte.

Lo ha comunicato l’assessore alla Sicurezza, Elena Ceolin, a margine dell’incontro con i vertici dell’Ascom. 


LA SVOLTA

Il vertice è andato in scena alla presenza dell’assessore Ceolin, del sindaco Alessandro Ciriani e del comandante della polizia locale, Maurizio Zorzetto. Dall’altra parte, i rappresentanti della società che fornisce gli steward urbani al Comune. E il nodo dell’orario è stato sciolto del tutto: «Ci hanno confermato - ha spiegato Ceolin - che possono lavorare anche di notte. Quindi dalla prossima settimana potranno essere impiegati almeno fino all’una, chiaramente iniziando a lavorare più tardi rispetto al solito». E il Comune, conoscendo perfettamente quali sono le zone più a rischio della città, ha anche deciso dove saranno impiegati i vigilantes con la pettorina gialla. «Viale Mazzini, piazza Risorgimento e via Cavallotti», ha fatto sapere Ceolin. E la vigilanza in viale Mazzini coprirà anche l’area della stazione e del parco Querini, perché di fatto si tratta di un tutt’uno. 


IL QUADRO

«Purtroppo - ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani - non abbiamo in mano un sistema sanzionatorio che ci consente molto. Ma anche attraverso queste iniziative vogliamo stroncare gli episodi che capitano in alcune zone della città, posto che non siamo di fronte ad un’emergenza generalizzata». Dal canto suo, il presidente dell’Ascom, Fabio Pillon, ha ribadito una richiesta, già presentata in Prefettura: «Chiediamo di vedere più divise in centro, più presenza visibile». «Siamo in presenza - ha ribattuto Ciriani - di un fenomeno diventato ormai metropolitano, favorito probabilmente da un certo tipo di musica e dai social network. Ma Pordenone sta meglio rispetto ad altre città». 


PERCEZIONI

Nel rapporto presentato ieri proprio dall’associazione dei commercianti, un capitolo è stato dedicato al tema della sicurezza, inquadrato nel concetto di degrado urbano. Il 17,5 per cento degli intervistati ha dichiarato che nell’ultimo biennio ha notato un peggioramento della qualità della vita. Non è molto, dal momento che il 74 per cento ha definito la situazione come invariata. Ma è comunque una quota da non dimenticare. All’interno di questo 74 per cento, poi, un intervistato su tre ha spiegato il peggioramento della qualità della vita adducendo la colpa all’aumento dei fenomeni legati al disagio sociale. Si potrebbe pensare ad un campione “insignificante”, com’è stato descritto nel vertice di ieri. In realtà lo spostamento dell’orario di lavoro degli steward testimonia che così insignificante, in fondo, non lo è. 

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