PORDENONE - Sono arrivate in ospedale a Pordenone e a Udine le fiale del faccino Pfizer, e la somministrazione può iniziare quindi con un giorno di anticipo rispetto alla tabella di marcia, modificata negli scorsi giorni a causa del lieve ritardo nelle cosegne. Già oggi, 30 dicembre, si parte nei centri prelievi della regione con le vaccinazioni di medici e infermieri. Un nuovo carico è già previsto per le prossime ore. "In questa battaglia dove ogni minuto guadagnato può significare una vita salvata in più, grazie a uno sforzo complessivo del sistema siamo riusciti ad anticipare il via alle vaccinazioni al primo pomeriggio di oggi.
L'AGGIORNAMENTO
Alle ore 18 di mercoledì sono state 545 le vaccinazioni anti-Covid effettuate in Friuli Venezia Giulia e arriveranno circa a 700 alla fine della giornata, le quali si andranno a sommare alle 265 del Vax day di domenica scorsa. Le prenotazioni alla somministrazione dell'antidoto da parte degli operatori sanitari hanno intanto raggiunto quota 13.379. Lo ha comunicato oggi il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardi Riccardi, dalla sede della Protezione civile di Palmanova. Per il 31 dicembre, in base ai dati delle Aziende sanitarie, la previsione è quella di vaccinare altre 997 persone.
ADESIONI
"Partenza lanciata per le richieste di vaccini anti-Covid in Friuli Venezia Giulia: nell'arco di 48 ore ne sono stati infatti prenotati ben 10.872". Lo rendono noto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi. "L'elevata mole di adesioni - commentano Fedriga e Riccardi - rappresenta un segnale incoraggiante che testimonia la fiducia riposta dalla popolazione del Friuli Venezia Giulia, a partire dal suo sistema sanitario, nella capacità del vaccino di contribuire a debellare la pandemia". "L'alto numero di prenotazioni e la capacità delle nostre strutture di incontrare le richieste - concludono governatore e vice - forniscono infine un'eloquente risposta a chi, negli ultimi giorni, ha sollevato dubbi sull'adeguatezza organizzativa del Sistema sanitario regionale".