Vaccini per gli insegnanti in Fvg, ecco il nuovo modo per prenotarsi. Ma la Regione minaccia battaglia

Venerdì 19 Febbraio 2021 di Marco Agrusti
Il vaccino contro il Covid

PORDENONE E UDINE - Esplode definitivamente il caso-vaccini nel mondo della scuola. E si blocca in tutta la regione la campagna che doveva interessare circa 20mila persone tra docenti e altri dipendenti. La vicenda, anticipata ieri su queste pagine, ha preso una piega ancora peggiore. Ieri mattina, infatti, all’Ufficio scolastico regionale è arrivata una circolare del ministero dell’Istruzione: la prenotazione per il vaccino deve avvenire tramite il ministero dell’Economia (“custode” dei pagamenti dei dipendenti pubblici) e il sistema sanitario nazionale (e poi regionale) e non tramite una comunicazione da inviare al proprio dirigente scolastico. Il tutto attraverso una piattaforma. Abbastanza per bloccare la campagna vaccinale con AstraZeneca, che in Fvg coinvolge circa 20mila dipendenti della scuola, dagli asili alle superiori. 
LA REAZIONE
In poche parole, il lavoro fatto dalla Regione non va bene. È tutto da rifare. La circolare, datata 9 febbraio, è arrivata solo ieri mattina. E la reazione dei vertici regionali, a partire da Fedriga, è stata veemente. «La Regione, anche attraverso l’intervento diretto del governatore Fedriga, si sta confrontando con il ministero della Salute e la struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri per evitare che la posizione assunta dal ministero dell’Istruzione in merito alle modalità di adesione degli insegnanti alla campagna vaccinale possa pregiudicare l’avvio della stessa». Lo hanno rimarcato il vicepresidente Riccardi e l’assessore all’Istruzione, Alessia Rosolen, evidenziando che «la circolare impone l’utilizzo di una piattaforma informatica che non è adottata da tutte le amministrazioni regionali, bloccando di fatto l’avvio della campagna. Si tratta di una rigida presa di posizione che dimostra una conoscenza parziale della realtà italiana e non tiene conto della situazione in cui si trova il Paese. Auspichiamo che possa essere superata al più presto per non penalizzare gli insegnanti e il personale scolastico». 
LA PRIVACY
La seconda bocciatura arriva dal garante per la protezione dei dati personali, che ha chiarito come non sia possibile che debba essere il datore di lavoro (il dirigente scolastico) a trattare dati quali l’adesione al vaccino di un dipendente.

L’istanza era partita da Pordenone, dove erano già state bloccate le adesioni. In merito alla tutela della privacy e dei dati personali del personale scolastico, Riccardi e Rosolen hanno rimarcato che «la raccolta delle adesioni alla campagna vaccinale da parte dell’Ufficio scolastico regionale e degli istituti deve avvenire secondo modalità previste della normativa vigente. La Regione si confronterà quindi con i soggetti interessati per fornire il proprio supporto anche in questo frangente e far sì che le adesioni vengano trasmesse attraverso il medico competente, che svolge proprio la funzione di raccordo tra il sistema sanitario regionale e il datore di lavoro, in questo caso gli istituti scolastici».

Ultimo aggiornamento: 07:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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