Le vacanze costano 500 euro in più a famiglia: il viaggio tra i rincari dell'estate

Domenica 12 Giugno 2022 di Marco Agrusti
Viaggiatori in partenza
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Doveva essere l’anno del boom, della pandemia finalmente alle spalle, della voglia di viaggiare.

Doveva essere tutto questo anche peri i vacanzieri del Friuli Venezia Giulia, pronti a riprendere in mano la valigia e a volare, guidare, sedersi a bordo di un treno dopo due anni di paure, incertezze, rinunce. Invece è venuta fuori l’estate dei costi folli, dei rincari a tre cifre anche per un solo fine settimana di vacanza in Italia. Figuriamoci per volare in un altro continente. E tra l’incudine e il martello ci sono finiti di nuovo loro: non solo i cittadini, ma gli agenti di viaggio che aspettavano la grande ripresa e che invece si trovano di fronte a una promessa mancata. 


IL MOMENTO


Una camera d’albergo? Non è possibile spendere meno di cento euro a notte. E si sta parlando delle strutture con meno pretese, dalle tre stelle in giù. Concetto valido, questo, anche a Lignano e a Grado, i due principali poli turistici del Friuli Venezia Giulia. Anzi, per il primo weekend di luglio a Lignano anche un albergo a tre stelle non costa meno di 250 euro per una sola notte. Il tutto ovviamente a persona, perché si parla di una camera doppia. Il costo totale, infatti, è di 500 euro per una notte. I rincari rispetto allo scorso anno sono vertiginosi e si spiegano solo in parte con la crisi dell’energia e della manodopera. Ed è solamente la punta dell’iceberg. Le vacanze dei friulani, infatti, possono dirsi già abbondantemente rovinate. Concetto valido almeno per i cittadini “normali”, con disponibilità economiche nella media. I nuclei a basso reddito, infatti, rischiano proprio di non poter partire, mentre dall’altra parte il lusso non conosce crisi. 


L’ALLARME


A fotografare l’ennesimo momento di difficoltà del settore turistico sono gli agenti di viaggio delle province di Pordenone e Udine. L’istantanea ci dice che la ripresa della voglia di viaggiare in Friuli Venezia Giulia si avverte eccome, ma allo stesso tempo che i costi spaventano. E minano i risultati del boom previsto. «L’aumento dei prezzi spaventa il viaggiatore - spiegano dall’agenzia Lucangeli di Pordenone -. Si è ripreso a lavorare, è vero, ma attualmente è impossibile tornare ai livelli e ai volumi del 2019. L’unico settore che davvero si è ripreso è quello dei viaggi di nozze. Si tratta di clienti cosiddetti medio-alto spendenti, che si concedono due settimane anche in posti lontani». Ma i viaggi di nozze da sempre non fanno un intero settore. Si tratta di casi sporadici se paragonati al flusso estivo di viaggiatori. Cosa manca, quindi? Su cosa incidono di più i prezzi folli dell’estate 2022? «Chi aspettava la fine della pandemia per viaggiare in posti lontani, cioè in altri continenti - spiegano sempre gli agenti di viaggio - lo farà lo stesso. Quello che manca davvero è il viaggiatore da una settimana». Quindi ad esempio anche la classica famiglia (padre, madre, un figlio) che a luglio o agosto partiva per le ferie in Italia o al massimo in Europa. Sono questi i “clienti” vittime prescelte dell’aumento dei costi. E per il settore è la vera mazzata. «Spagna, Grecia, anche i viaggi all’interno del nostro Paese: ecco cosa ci manca in questo momento - riferiscono sempre gli agenti di viaggio -. I costi ce li abbiamo sotto mano e sono praticamente raddoppiati». 


IL QUADRO


Un esempio fa davvero spavento. Riguarda le auto a noleggio, fondamentali se si arriva in aereo ad esempio in Sicilia o in Sardegna, ma anche in Spagna per un tour della costa. «Per una settimana - riferiscono dalle agenzie di Udine e Pordenone - non si scende al di sotto dei mille euro. E si sta parlando dell’auto più piccola e con meno prestazioni e capacità di carico». Un’utilitaria insomma. «È un bagno di sangue», è il commento laconico. E gli aerei? Da non parlarne nemmeno. Basta provare a collegarsi a uno dei più noti portali per la ricerca di voli. Per tutta l’estate, da Venezia, Treviso o Trieste le offerte sono praticamente sparite. Si vola a prezzi raddoppiati rispetto all’estate scorsa. «Capire l’aumento dei costi - spiegano dall’agenzia Dri di Udine - è abbastanza semplice: la stanza che l’anno scorso vendevi a 80 euro, oggi non la puoi fornire a meno di 100 euro. È aumentato tutto: dalla luce al gas, fino ai servizi di ristorazione. Gli alberghi hanno poco personale e riducono le stanze disponibili, le compagnie aeree volano di meno e hanno meno posti da offrire a prezzi scontati. La domanda è ripartita, ma l’offerta sta affrontando una nuova crisi». E per le famiglie è una mazzata da almeno 500 euro in più rispetto a un anno fa. 

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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