Truffe, la trappola del finto avvocato: anziana ci rimette 3500 euro

Domenica 22 Dicembre 2019
Truffe, colpita una anziana
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PORDENONE È tornato in azione il falso avvocato che telefona agli anziani convincendoli a versare denaro in contante per evitare guai giudiziari ai figlio. Il 4 dicembre ha contattato due anziane di Spilimbergo e il 7 dicembre si è spostato in provincia di Gorizia, precisamente a Grado. Da parte delle forze dell’ordine l’attenzione è molto alta. I carabinieri del Nucleo investigativo di Pordenone, che stanno analizzando gli episodi denunciati nelle ultime settimane, hanno il sospetto che il truffatore sia sempre lo stesso. Il 4 dicembre ha contattato una donna di 77 anni che abita a Spilimbergo spacciandosi per avvocato e sostenendo che il figlio era trattenuto nella caserma dei Carabinieri e che bisognava versare 3.500 euro in contanti per evitare che avesse gravi conseguenze giudiziarie.  La donna si è spaventata. Era così agitata che allo sconosciuto che poco dopo la telefonata ha bussato alla sua porta ha consegnato 3.500 euro. Nella stessa giornata il falso avvocato ha telefonato anche a una 86enne di Spilimbergo. La scusa era sempre la stessa: «Se non procura 4mila euro suo figlio non verrà rilasciato e avrà gravi ripercussioni con la giustizia». In questo caso il raggiro è stato sventato, perchè la donna ha chiuso la comunicazione e ha subito chiamato il figlio scoprendo che era al lavoro. Il falso avvocato si è rifatto tre giorni dopo con una 76enne di Grado, dalla quale è riuscito a farsi consegnare ben 8mila euro in contanti.
Il fenomeno sta preoccupando l’Arma dei carabinieri, che per arginare l’odioso raggiro ha diffuso un vademecum per aiutare gli anziani a difendersi dai truffatori. «Solitamente - spiega il tenente colonnello Vincenzo Nicoletti - vengono prese di mira le persone più deboli facendo leva su sentimenti viscerali, sulla fragilità fisica e sull’insicurezza che nasce anche quando si fa fatica a capire termini in inglese o riferimenti a tecnologie. Il truffatore tipico è scaltro, capace di stabilire empatia con la vittima, non ha accento e usa termini tecnici, sovente tende a far leva su una situazione di paura o preoccupazione per indurre la vittima ad abbassare le proprie difese».
Le regole da rispettare sono molto semplici: non far entrare in casa - anche se sono gentili e appaiono distinte - persone che senza esibire alcun tesserino di riconoscimento si spacciano per funzionari di enti pubblici, addetti delle società che erogano luce, acqua o gas, rappresentanti di forze dell’ordine senza divisa o tesserino e nemmeno avvocati. Nessun tecnico del gas, carabiniere, poliziotto o avvocato hanno titolo per chiedere il versamento di denaro in contante. I Carabinieri consigliano anche di tenere accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Comune), così da averli a portata di mano in caso di necessità.
Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 13:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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