Tex, la prima storia del fumettista pordenonese Emanuele Barison in mostra Al Paff!

Barison è una inesausta fucina vivente: «Sto lavorando a un nuovo Zagor, con sceneggiatore Luca Barbieri.

Mercoledì 23 Novembre 2022 di Marco Maria Tosolini
Al Paff! speciale Tex con storia fumettista pordenonese Emanuele Barison

PORDENONE - Al Paff! di Pordenone, da venerdì, una stanza sarà dedicata al mitico personaggio di Tex, mentre domani uscirà, in tutta Italia, il volume speciale (semestrale) ColorTex: cinque storie a colori condensate in un corposo volume, firmate da cinque eccellenze del fumetto.


Una di queste è Emanuele Barison. «Pensa che quella che viene pubblicata ora è la prima storia di Tex che ho illustrato nel 2017! Poi, per vari motivi, è rimasta lì.

Nel frattempo ne ho realizzate altre, nel segno della mia collaborazione con la grande famiglia editoriale Bonelli», ci spiega Barison, la cui verve ferina e sagacemente critica ben si addice ai personaggi ai quali da decenni presta le sue esperte matite. Fra tutte ricordiamo i vent'anni dedicati a Diabolik. «Il soggetto della storia di ColorTex è di Antonio Zamberletti, sul tema archetipico e catartico della vendetta». L'affermazione di Barison fa riflettere sul perché dello straordinario successo di Tex, che ha immagato la generazione dei Boomers, ma anche un po' prima e un po' dopo. La saga fu ideata con piccoli album in formato striscia da Gianluigi Bonelli, che non andò mai negli States, ma li descrisse sempre come se fosse vissuto in Arizona e in quel Sud Ovest magico cui ha dedicato un bellissimo libro Alex Shoumatoff, Leggende del deserto americano (Bologna, 2015).


ZAGOR
Il tratto sapiente, carico di nitore ed espressività di Barison celebra, ora a colori, uno dei miti del fumetto italiano. «Mi sono occupato anche di Zagor, che è considerato un po' più lieve di Tex, visto che poi naviga di più nel magico, nelle storie irreali, ai confini con la fantascienza e poi è un raro caso di eroe - forse il primo supereroe del fumetto italiano - affiancato da quella macchietta, che stempera i toni drammatici, di Chico», continua l'autore, ricordando giustamente il fool declinato in personalità ispanica del buffo e diversamente magro compagno d'avventure di Zagor. «Al Paff! si potrà visitare questo spazio, con una quindicina di tavole originali di Il sicario tradito e un'altra quindicina di disegni preparatori». Barison è una inesausta fucina vivente: «Sto lavorando a un nuovo Zagor, con sceneggiatore Luca Barbieri. È una storia seria, diciamo plausibile, tipo Acqua che urla, uscito nel febbraio scorso. Ma il mio grande amore è e rimane il Western». Credo che molti, nel corso di anni e decenni, si siano affezionati alla figura di Tex Willer e dei suoi Pards, ma anche a un lessico stratificato e metatemporale. Il mondo cambia velocemente e male, ma Figlio di centomila vermi! detto spesso, assieme a Satanasso da Kit Carson sono espressioni, assieme a non poche altre, ormai immodificabili. In realtà - e il tratto di Barison in quest'omaggio lo conferma - in Tex vive la drammaticità della giustizia ineludibile, che continua a far sognare, in un Paese dove non di rado condannata è la vittima: se fermate uno che vi sta derubando rischiate la violazione dell'art. 583 del Codice penale, del quale, ovviamente, a Tex, nel selvaggio West, non gliene importa un beneamato fico secco. Non inneggiamo alla violenza privata - se no rischieremmo la violazione dell'art. 259 del Cpp - ma al coraggio, disegnato con ruvida finezza da Barison.

Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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