Vendetta d'amore, spedizione punitiva contro l'ex fidanzatino: i picchiattori finiscono in carcere

Giovedì 5 Agosto 2021 di Cristina Antonutti
Arrestati i bulli
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PORDENONE - Voleva vendicare un'amica che soffriva per una delusione d'amore. È andato in centro a Pordenone a cercare l'ex fidanzatino e, con la complicità di alcuni amici, lo ha costretto a seguirlo nel Bronx. Accerchiato e picchiato, il ragazzo è stato accolto in pronto soccorso che era una maschera di sangue: trauma cranico e lesioni ai tessuti orbitali la diagnosi, 14 giorni la prognosi. I protagonisti della spedizione punitiva, che risale a 2 febbraio scorso, hanno tra i 15 e 19 anni. La vittima 16 anni e l'amico, che ha assistito impotente al pestaggio, ne ha appena compiuti 17. «Adesso - gli aveva detto il capobanda - se non fai nomi te la cavi così e restiamo amici.

Se parli, sei morto». Lui, invece, ha parlato. E a distanza di sei mesi i carabinieri della stazione di Pordenone, guidati dal luogotenente Mirko Moras, hanno chiuso il cerchio eseguendo l'ultima delle tre misure cautelari ottenute dalla Procura di Pordenone e dalla Procura per i minorenni di Trieste.

GLI ARRESTI
Dal punto di vista penale le conseguenze sono pesantissime. Il 17enne, pordenonese, è finito in comunità e i due maggiorenni in carcere. Si tratta di A.R.S., il romeno di 18 anni che ha organizzato il pestaggio, rintracciato dai carabinieri in Austria, e del connazionale A.G.O., 19enne che risiede a Montereale, ma che le scorse settimane è stato arrestato a Barcellona grazie a un mandato di arresto europeo. Da pochi giorni si trova a Rebibbia e l'altro ieri si è collegato in videoconferenza con il gip Monica Biasutti per l'interrogatorio di garanzia. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'avvocato Lorenza Giorgia Petracco attende infatti di concordare con il pm Federico Baldo un patteggiamento in fase di indagine. La pena non sarà irrilevante. Questa strada, già seguita dall'altro romeno (che adesso ha lasciato il carcere di Belluno), comporterà una pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione, pur con la condizionale concessa per via dell'età. I reati di violenza privata, rapina, lesioni, tentava violenza privata e violazione del foglio di via da Pordenone sono infatti pluriaggravati per essere stati commessi da più persone, dall'età della vittima e dal fatto che nel branco c'erano altri due minorenni.

IL PESTAGGIO
Quel giorno il 16enne viene raggiunto la bar. «Esci, devo parlarti», gli dice A.R.S., amico dell'ex fidanzatina affranta. «Non posso, devo andare dal barbiere». Il 18enne ordina ai complici di accerchiare la vittima (con lui c'è anche un amico) e di scortarla dal barbiere. Arrivati al salone, il ragazzo viene strattonato e minacciato: «Se non vuoi finire in carcere è meglio se mi segui». Finiscono nel Bronx. Il capobanda ordina al 16enne di consegnargli il telefonino e anche le scarpe, perchè si intonavano con il colore del suo giubbotto. Poi il ragazzo viene buttato a terra, colpito a calci e pugni dai due maggiorenni, mentre il complice fruga nel suo zaino rubando una felpa. Se ne vanno lasciandolo scalzo. Nonostante le botte e la paura, calza le vecchie scarpe del suo aggressore e va a cercare aiuto dal barbiere. Non terrà la bocca zitta, come gli hanno ordinato i bulli, dopo le cure in pronto soccorso ha denunciato l'aggressione fornendo ai carabinieri della Stazione tutti le indicazioni per risalire agli autori del pestaggio, che invece erano convinti di essersi guadagnati il suo silenzio a suon di minacce e botte.
 

Ultimo aggiornamento: 13:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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