PORDENONE - Le suore Elisabettine dicono addio all'ex scuola Maran, per lunghi anni la loro casa; saranno trasferite in altre case di assistenza. Sono una ventina le religiose che attualmente risedono nell'edificio, di proprietà della stessa congregazione, e tutte hanno più di settant'anni. Una presenza importante che ha accompagnato la storia della città non solo perché lo stabile ha ospitato la scuola che formava le infermiere, ma anche per l'Istituto scolastico Vendramini, in corso Vittorio, dove hanno studiato, e continueranno a farlo, generazioni di pordenonesi. Con l'addio delle suore lo stabile sarà messo in vendita e non è escluso che possa tornare a diventare sede di un percorso di studi dedicato alla professione di infermiere.
LA SCUOLA INFERMIERI
Un ritorno che farebbe piacere a molti e che sarebbe accolto positivamente da tutta la compagine politica che siede in consiglio comunale.
IL SOPRALLUOGO
L'edificio ora, oltre a essere la casa di una ventina di anziane suore elisabettine, ospita il servizio di Neuropsichiatria infantile che fa capo all'AsFo. Le religiose se ne andranno, come detto, e da quanto appreso l'intenzione della congregazione è quella di vendere lo stabile, molto grande e ben tenuto. La notizia è arrivata anche in Municipio, tanto che qualche giorno fa il sindaco Alessandro Ciriani, gli assessori Cristina Amirante e Walter De Bortoli, hanno fatto un sopralluogo nell'edificio. Una visita non impegnativa, anche se la pressante richiesta di riapertura della scuola per infermieri e visto che lo stabile sarà messo in vendita, non è difficile ipotizzare che un progetto per il futuro, seppur con contorni non ancora ben delineati, ci sia. E con il supporto della Regione. La carenza di infermieri è stata più volte sottolineata anche da Luciano Clarizia, responsabile del Servizio professionale infermieristico e ostetrico dell'Azienda sanitaria Friuli occidentale, ha più volte spinto verso questo progetto. Lo stesso Clarizia non ha mai nascosto, soprattutto in questo lungo periodo di emergenza, i problemi che comporta la mancanza di infermieri. La visita del sindaco e dei due assessori potrebbe essere dunque il preludio a una soluzione finalmente tutta pordenonese.