Piancavallo, caldo record. Viene giù un'altra valanga

Mercoledì 24 Febbraio 2021 di E.P.
Piancavallo, la valanga di domenica 21

AVIANO - Nel pomeriggio di ieri si è staccata una nuova slavina a Piancavallo, nella zona del Tremol.

Non ci sono persone coinvolte, ma solo oggi si fara la conta dei danni. Nonostante il Covid stia tenendo gli sciatori e i turisti lontano dagli impianti - che resteranno chiusi almeno fino al 5 marzo -, l'anno di Piancavallo è cominciato in modo tutt'altro che ordinario: nevicate come non se ne vedevano da 50 anni hanno portato con sé il pericolo di valanghe, e forse per una volta l'assenza forzata di turisti e atleti sulle piste da sci è stata una coincidenza fortunata, più che la testimonianza di una crisi. La slavina che si è staccata dal fianco della montagna innevata domenica scorsa, e che non ha coinvolto sci-alpinisti (la pista Salomon, infatti, era chiusa per via delle disposizioni arti contagio) pone seri interrogativi su ciò che potrà accadere nei prossimi giorni. SOS «Tanta neve in quota, molto pesante (un solo metro cubo vale fino a cinquecento chili) e scarsa aderenza del manto nevoso al terreno sono le cause che portano alla formazione di questo tipo di fenomeni», spiegano gli esperti del Servizio valanghe. «A questo si aggiunge il rialzo delle temperature, anche notturne, e l'inversione termica in quota. Elementi che favoriscono il distacco di valanghe spontanee, specie su pendii ripidi e prativi, dove la neve in pratica scivola da sola sull'erba, a causa dell'attrito poco presente». Ecco spiegata la valanga che ha invaso la pista Salomon, sotto il Rifugio Arneri, poco dopo mezzogiorno, e che ha richiesto l'intervento del Soccorso Alpino con l'unità cinofila e l'elicottero della Protezione civile.

L'INTERVENTO L'esito delle operazioni ha fatto tirare un sospiro di sollievo, dato che non sono risultate persone coinvolte nella slavina. «Intanto un'altra ampia frattura si è aperta sotto la cima del Tremol, una cosiddetta bocca di balena che potrebbe originare un potenziale e pericoloso nuovo distacco», hanno fatto sapere fli esperti del personale del Corpo forestale del Friuli Venezia Giulia. In virtù di questa eventualità, le piste da sci sono attualmente chiuse in via cautelativa anche solo per gli scialpinisti che non necessitano di impianti. I prossimi giorni saranno caratterizzati da temperature molto elevate per il periodo, tipiche di fine aprile, e ciò determinerà già dalla tarda mattinata la possibilità che si sviluppino numerose valanghe di neve bagnata e da slittamento. Pertanto per le escursioni si dovrà valutare attentamente la tempistica cercando di concluderle prima che il sole sia allo zenit, per limitare il più possibile i rischi. Si sconsiglia, infine, di effettuare escursioni al di sotto di zone prative ripide in quanto particolarmente soggette a fenomeni di slittamento. Nei giorni a venire il pericolo di formazione di valanghe sarà di grado 3, dunque marcato. Come a dire: meglio per tutti stare a casa oppure godersi il panorama dalla città del Piancavallo. 

Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci