Pestaggio per gelosia davanti al Don Bosco, due giovani condannati: un anno a testa

Martedì 11 Luglio 2023 di M.A.
La scalinata insanguinata al Don Bosco di Pordenone

PORDENONE - Un anno di reclusione a testa, ma senza le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Dall’altro lato, però, neppure le attenuanti generiche. Il giudice ha deciso così, accogliendo le richieste del pubblico ministero e condannando per lesioni personali gravi e minacce il 25enne Erjon Paluga e il coetaneo Andreis Aurelian, entrambi residenti in provincia di Padova, il primo a Massanzago e il secondo a Camposampiero.

Una sentenza che mette il primo punto a una vicenda risalente al 2016, quando il piazzale di fronte al Don Bosco di Pordenone si era trasformato nel teatro di un’aggressione brutale tra giovanissimi. 


I FATTI


Era il 2016. Il contesto, quello dello Ial di Pordenone, l’istituto turistico alberghiero ospitato dalla sede del Don Bosco in viale Grigoletti. Le scene, che testimoniavano la violenza brutale di un assalto in piena regola, erano state riprese dalle telecamere di sorveglianza dell’istituto. I due giovani responsabili dell’aggressione e del pestaggio erano partiti per la loro “spedizione” da Padova e avevano intercettato gli studenti dello Ial nella corte dell’istituto pordenonese. Le vittime del pestaggio furono allora un 16enne di Casarsa, che se la cavò con una prognosi di 25 giorni, e un coetaneo originario di Gaiarine (Tv) ma residente a quel tempo a Sacile. Quest’ultimo fu trattenuto in Pediatria all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone. Aveva il volto completamente insanguinato e le lesioni lo portarono a un percorso di guarigione lungo 35 giorni. 
Ad assistere alla scena, un personaggio chiave della vicenda, cioè quella che all’epoca era la fidanzata di Erjon Paluga, uno dei due giovani condannati ieri in Tribunale a Pordenone. Entrambi i giovani responsabili dell’aggressione del 2016, secondo la tesi dell’accusa, erano venuti a conoscenza di alcuni approcci nei confronti della ragazza di Paluga da parte dei compagni di classe, diventati poi vittime del pestaggio di fronte allo Ial di Pordenone. 
Le vittime furono seguite, affiancate in prossimità del cancello che si trova sul lato della chiesa evangelica e accerchiate sull’ampio marciapiede di viale Grigoletti. Gli aggressori erano probabilmente entrati dal percorso che da via Oberdan porta al Don Bosco. «Vi ricordate di noi?», era stato l’approccio. «No». I quattro sconosciuti avevano replicato con una gragnuola di pugni in volto e una violenza tale che il ragazzino di Gaiarine era caduto sugli scalini della chiesa restando semi-incosciente.


LA DIFESA


Gli avvocati di Erjon Paluga e Andreis Aurelian avevano chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto e in subordine il minimo della pena con la concessione dei benefici di legge. In particolare, il legale difensore di Andreis Aurelian nel corso della discussione ha sottolineato più volte come il suo assistito figurasse presente in classe dai registri dell’istituto e che «non avesse partecipato ai fatti, non essendo stato riconosciuto da alcuno dei testimoni». L’avvocato difensore di Erjon Paluga, invece, ha parlato di «lieve zuffa» e di «conseguenze fisiche non così gravi per gli aggrediti», facendo notare la «scarsa qualità delle immagini registrate dalle telecamere dell’istituto scolastico». Argomenti che non hanno convinto il giudice. 

Ultimo aggiornamento: 07:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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