Pordenone. Patteggia per l'investimento di un'anziana, morta dopo 10 giorni di agonia. La figlia: «Neanche le scuse»

Mercoledì 24 Gennaio 2024
Ileana Zorzit

PORDENONE - Ileana Zorzit, nonna e madre di 87 anni, il 9 settembre 2022, come ogni venerdì, era andata a comperare gli ingredienti per fare una torta ai nipoti. Aveva la borsa in mano e aveva attraversato via Montereale all'altezza del civico 10. Stava già salendo sul marciapiede, quando una macchina l'ha urtata con lo specchietto. Un colpo che l'ha fatta sbalzare per alcuni metri. Non ha mai ripreso conoscenza, sottoposta a due interventi chirurgici, è morta dopo dieci giorni per le conseguenze dell'investimento. Di omicidio stradale era imputato Edoardo Feltrin, 84 anni, di Caneva, che difeso dall'avvocato Stefano Arrigo ha patteggiato 1 anno e 2 mesi nell'udienza preliminare del gup Rodolfo Piccin. Il giudice gli ha sospeso la patente di guida per la durata di un anno. La parte offesa, già risarcita dall'assicurazione, era rappresentata dall'avvocato Valentina Arcidiacono.

Per la famiglia è un dolore immenso, acuito anche dal fatto che nella maggior parte dei casi difficilmente, in queste situazioni, si ha avuto a che fare con procedura giudiziarie e tutto diventa più difficile da comprendere e accettare. Vedova da una quindicina d'anni, l'anziana viveva in una palazzina di via Cavalleria un tempo destinata agli ex militari dell'Esercito, come lo era stato il marito. Aveva un'unica figlia, Marella Parisi, che ancora non si dà pace per la morte della madre e per un percorso giudiziario che le ha lasciato «l'amaro in bocca». Quel giorno la madre era quasi arrivata a casa quando è stata urtata. «L'investitore circolava ad una velocità non adeguata alla circostanza ed evidentemente era distratto - osserva -. Ma si può per una distrazione cancellare l'esistenza di una persona? Anziana, sì, ma in ottima salute e piena di vita, strapparla ai suoi affetti e, di fatto, non subito alcuna conseguenza?».

«Il vuoto lasciato - continua la figlia - è straziante. Non passa giorno che non pensi a mia madre, al tempo che trascorrevamo insieme, alle visite che faceva ai suoi nipoti e loro facevano a lei ea tutte le altre piccole cose che riempiono la vita nella quotidianità». Si chiede quali siano i sentimenti dell'investitore, non avendo avuto in tutto questo tempo alcun contatto o lettera di scuse. «Se non se la sentiva - afferma - poteva farlo tramite il suo legale. Non che questo gli sarebbe valso il nostro perdono, almeno non ancora, ma avrebbe se non altro dimostrato un minimo di umanità e rispetto per il dolore che ha provocato».

Ultimo aggiornamento: 12:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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