Nazzarena con la sua osteria da otto coperti: il talento nel borgo sperduto

Giovedì 29 Settembre 2022 di Mauro Rossato
Nazzarena Del fabbro
1

PORDENONE - È nella lista degli ospiti speciali di Art And Food, dove nell'incontro intitolato Per pochi intimi presenterà e cucinerà il suo coniglio in crosta di polenta. Lei è Nazzarena Del Fabbro, chef dell'Osteria Da Cippi, situata a Valdestali, borgo di Frisanco.

Cinque abitanti in tutto e otto coperti nell'osteria. Eppure è un successo, con un bacino di clienti che grazie al passaparola riescono a raggiungere la Val Colvera da tutto il Triveneto e oltre. Unici mezzi di promozione la fiducia e la soddisfazione dei clienti e qualche puntata sui social o sugli spazi specializzati.

L'OSTERIA
Nazzarena, classe 1991, apre l'attività nel 2011 con il socio Giovanni Padovan, che si occupa della sala. Entrando in osteria si è letteralmente a casa di Giovanni e i coperti come detto sono otto. Nazzarena, originaria di Tolmezzo, ma abitante in Val Colvera dall'adolescenza, è una cuoca autodidatta. Nel suo bagaglio ci sono i dolci di mamma, la polenta del nonno carnico e le tagliatelle e la pasta fatta in casa della nonna umbra. «Inizialmente con Giovanni avevamo aperto un parco giochi e dove ora c'è l'osteria avevamo creato semplicemente un bar perché la gente ci chiedeva un punto di ristoro», racconta Nazzarena. L'anno dopo aprono anche la cucina e la giovane cuoca, capitata quasi casualmente dietro ai fornelli, riscopre un'antica passione, messa in un angolino durante gli anni delle superiori. Il menu iniziale è all'insegna della semplicità. Del Fabbro deve ripartire dalle basi e sui piatti dei clienti capitano pietanze come polenta e salsiccia. Ma la passione è tanta e lei e Giovanni decidono che è possibile affrontare anche un altro tipo di cucina.

LO STAGE
Nel 2015 una grande occasione: uno stage nel ristorante stellato Tivoli a Cortina, seguito da due settimane alla Primula di San Quirino, passaggio fondamentale per capire i meccanismi dell'alta cucina e, in quest'ultimo caso, anche per indagare come si possono gestire due attività differenti e complementari. La passione cresce ed è necessario studiare. La giovane chef, soprattutto nel periodo di chiusura forzata da pandemia, si immerge nei libri e sperimenta. Un'idea che la entusiasma è quella di contaminare le tecniche di altri paesi (asiatici o sudamericani ad esempio) con ingredienti tipici e locali della Val Colvera e del Friuli in generale. Da Cippi si entra solo su prenotazione. «Già prima del Covid racconta Nazzarena Del Fabbro lavoravamo su prenotazione perché nella nostra situazione non si lavora tutti i giorni perché il luogo non è sicuramente di passaggio. Facendo così riduciamo molto gli sprechi, lavoriamo meglio e più organizzati, gestendoci meglio il tempo e creando i piatti a misura dei nostri ospiti».

IL BORGO RINATO
La cucina dell'Osteria Da Cippi presenta un menu degustazione che varia ogni mese, mese e mezzo, a seconda della stagionalità dei prodotti. Non c'è un piatto simbolo, ma una sorpresa diversa a ogni visita. Si ravviva un borgo con un'attività di successo. «Ci vuole tanta pazienza e perseveranza confessa è necessario trovare un sogno e un motivo per andare avanti e migliorare, indipendentemente dal luogo nel quale ci si trova senza perdere mai la curiosità». Ci sono altri giovani nelle vicinanze che hanno attività, magari poco conosciute, ma che meriterebbero di essere scoperte? «Cito alcuni nostri fornitori: Elicitaly di un giovane imprenditore di Castello d'Aviano che alleva lumache. A Meduno c'è una pasticceria artigianale chiamata Fantasy Cake e poi a Frisanco c'è un market nel quale ci riforniamo di formaggi buonissimi chiamato Talimarket di Talita Palermo».

 

Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci