Ucciso da un malore improvviso: addio a Walter Liva, era il padre del Craf

Lunedì 7 Novembre 2022 di Lorenzo Padovan
Walter Liva

SPILIMBERGO - Si è spento, a una settimana di distanza dal malore che lo aveva colpito improvvisamente, all'età di 70 anni, nella sua Spilimbergo, Walter Liva, che per decenni è stato il deus ex machina del Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia. Per capire il ruolo chiave nel campo specifico, come studioso ed esperto, i principali network nazionali, già 30 anni fa, lo definivano una voce di speranza per la fotografia italiana. «Il Craf era la sua creatura - lo ricordano i vertici dell'Istituto -. Walter Liva è stato, con Italo Zannier, il fondatore nel 1993 e, prima ancora, dell'Ises (Istituto per lo sviluppo economico dello spilimberghese), per il quale ha svolto il ruolo di segretario. Fu proprio quest'incarico a fargli scoprire per la prima volta il potenziale comunicativo della fotografia quando commissionò ai fratelli Gianni e Giuliano Borghesan suoi grandi amici - un reportage sul cotonificio Amman al centro di una vertenza sindacale. La documentazione iconografica prodotta confluì in una grande mostra nel 1986, seguita dalla straordinaria esposizione di Robert Capa nell'ex sede Somsi in viale Barbacane nel 1987».
Autodidatta e famelico di cultura, Walter Liva ha contribuito alla crescita di un Centro che oggi è riconosciuto dalla regione come polo di riferimento per la fotografia e alla sua espansione ben oltre i confini italiani.

Ha saputo costruire l'impero della fotografia in Friuli Venezia Giulia grazie alle sue innate capacità di relazione tra istituzioni nazionali e internazionali. Ha reso la nascita del Craf e i decenni seguenti leggendari, per l'insolita presenza a Spilimbergo di celebrità della fotografia, da lui chiamate a raccolta in occasione di mostre, workshop e conferenze, con l'obiettivo lungimirante di trasformare la città in una piccola Arles italiana.

L'IMPEGNO
Tra le innumerevoli personalità che hanno partecipato dagli albori alla rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia dal 1992 Erich Lessing, Gabriele Basilico, Joseph Koudelka, Paolo Gioli, Mario Giacomelli, Giovanni Gastel, Frank Horvat e molti altri ancora. Memorabili le foto che ritraggono questi grandi artisti all'Enoteca o al Buso a Spilimbergo dove sono esposte ancora molte opere donate o realizzate all'epoca. Dal primo ufficio in corso Roma civico 104 al trasferimento del Craf a Villa Ciani di Lestans, infine al ritorno a Palazzo Tadea a Spilimbergo sono trascorsi per lui 36 anni di lavoro. La sua segretaria, Lara Zilli, lo ricorda sempre alla scrivania, circondato da pochi ma selezionati amici come Dario Martina (titolare dell'Osteria Da Afro) di cui era sovente ospite a pranzo. La Zilli ricorda inoltre la sua passione per i giovani, che ascoltava e cui cercava di offrire delle opportunità concrete, tanto da avere il merito di talent scout per molti professionisti ora affermati in tutto il mondo. La galleria che aveva intitolato a John Phillips alla fine degli anni '90 a Villa Ciani perseguiva proprio lo scopo di offrire ai giovani talenti in erba uno spazio dove promuovere l'arte e la creatività. Visionario e precorritore dei tempi, Liva ha saputo promuovere diverse tipologie di fotografia, dal paesaggio alla storia (con numerose mostre sull'emigrazione friulana), dal mondo contadino allo sport, dall'universo femminile al cinema.

LA RICERCA
I suoi rapporti con gli Istituti Italiani di Cultura hanno fatto spiccare il volo al Craf e alla città di Spilimbergo verso numerose capitali europee (Mosca, San Pietroburgo, Atene, Praga), ma anche verso New York e New Delhi. È stato determinante il suo contributo per l'acquisto del fondo Luigi Crocenzi, l'intellettuale al fianco di Elio Vittorini al Politecnico, e per i fondi Lanfranco Colombo, Toni Nicolini, Tullio Stravisi, Francesco Krivec. Fu lui a scoprire a Parigi alcune foto inedite di André Kertész per esporle poi in una mostra a Gorizia, come pure sua la paternità del ritrovamento degli inediti di Robert Doisneau, il celebre fotografo del bacio a Parigi, di cui il Craf conserva le fotografie nel fondo Crocenzi realizzate al Louvre in occasione della prima esposizione al pubblico de La Gioconda di Leonardo. La curiosità innata lo teneva incollato ai libri e al computer giorno e notte, sabati, domeniche e festività: «Amava profondamente questo lavoro e la sua città dichiarano il presidente del Craf Davide De Lucia e il direttore Alvise Rampini a lui va tutta la nostra gratitudine e la promessa di far brillare il Centro perché resti in futuro quel gioiello di memoria e avanguardia come lui lo aveva immaginato».

 

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