Migranti in Comina, arrivano i primi trasferimenti entro fine settimana: una piccola parte sarà accolta nella struttura di Villaregia

Giovedì 4 Gennaio 2024 di M.A.
L'hangar della Comina

PORDENONE - La rassicurazione, dopo l'ondata di preoccupazione che si era mossa a partire dai comitati e dalle associazioni che ogni giorno danno il loro aiuto ai migranti, è arrivata direttamente dal prefetto di Pordenone, Natalino Domenico Manno. «Già da questa settimana faremo partire i primissimi trasferimenti dei richiedenti asilo verso la struttura di Villaregia».

Non un esodo di massa, perché restano da mettere a posto ancora alcuni dettagli, ma almeno la partenza dell'operazione.

L'ITER

L'ultima scadenza era quella dell'Epifania, dopo i rinvii di natura tecnica che non avevano permesso il rispetto delle prime linee rosse, rappresentate prima dall'inizio di dicembre e subito dopo dal Natale. E in parte la promessa sarà rispettata, perché come ha annunciato il prefetto Natalino Domenico Manno i primi migranti si sposteranno dall'hangar della Comina - che comunque rimarrà ancora aperto - già questa settimana. Quindi tra oggi e sabato. Ci saranno in totale una settantina di posti, inclusi quelli legati all'emergenza freddo. Ma il vero trasferimento di massa avverrà la prossima settimana, quando tutti i nodi dello stabile ex Comboniani saranno sciolti. Intanto però finalmente si parte con un'operazione particolarmente sentita.

IL FUTURO

L'ambito sanvitese, con in testa proprio il comune più grande amministrato dal sindaco Alberto Bernava, ospiterà i profughi. Ma solamente quelli arrivati dall'Ucraina dopo l'invasione da parte della Russia di Putin. Si tratta delle persone che non potranno più essere accolte nella struttura del Centro anziani di Torre di Pordenone, oggetto di un intervento legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza. E gli altri? E quelli che usciranno dall'hangar della Comina e non troveranno spazio a Villaregia in via San Daniele a Pordenone? Per loro non ci sarà posto. E visti i numeri che sono stati raggiunti sotto natale nel capannone dell'aerocampo, il rischio di nuovi bivacchi tornerà altissimo. Il prefetto Manno ha già annunciato l'intenzione di procedere con la ricerca dei posti nell'accoglienza diffusa per sistemare anche la trentina di migranti che rimarrà fuori dal trasferimento. Ma al momento su questo punto non ci sono ancora né tempi, né certezze.

IL SINDACO

«Il Comune - ha detto il sindaco Alessandro Ciriani - come concordato con le autorità pubbliche, chiuderà l'hangar della Comina il prima possibile, cioè non appena avrà sistemato gli attuali ospiti in altre strutture. Solo gli attuali. La maggior parte dei migranti troverà alloggio nella struttura che il Comune ha concretamente contribuito a realizzare grazie anche all'intervento del ministro Luca Ciriani, che ha assicurato un finanziamento integrativo per i lavori di adeguamento. Per coloro che non troveranno spazio nel centro dei Comboniani, si dovrà provvedere al collocamento attraverso il sistema di "accoglienza diffusa" che deve - pena la contraddizione in termini del sistema stesso - coinvolgere tutti i Comuni del territorio, non solo il capoluogo». «Quando l'avio rimessa è stata aperta ospitava circa 40 persone. Ricordiamo che, a differenza dell'ondata proveniente dall'Ucraina, composta prevalentemente da donne e bambini, qui stiamo parlando di giovani uomini entrati in Italia irregolarmente e ad oggi non vi è la certezza che vedano regolarizzata la loro permanenza sul territorio».

Ultimo aggiornamento: 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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