Pordenone. Il sindaco chiude l'hangar: «I migranti qui non restano». Ma scatta l'emergenza freddo: non si sa dove mettere le tende riscaldate

Venerdì 8 Dicembre 2023 di Loris Del Frate
Foto d'archivio

PORDENONE - Nel momento in cui si aprirà il sito dei Comboniani, potrebbe aprirsi subito un'altra problematica legata ai migranti "in esubero" che non troveranno posto nella nuova collocazione. Il sindaco Alessandro Ciriani, infatti, è stato chiaro e ha tolto dalla discussione ogni possibilità di mantenere aperto l'hangar in Comina per i migranti in attesa di avere l'appuntamento in Questura.

I NUMERI

C'è da fare un passo indietro, infatti, per capire come stanno le cose. I posti letto nella nuova sede dei Comboniani, sito che sarà gestito dalla Croce rossa per quanto riguarda i migranti in attesa dei documenti e dalla Cooperativa Vicini Lontano per quanto riguarda, invece, gli stranieri che devono trovare una casa per iniziare il percorso di inserimento e integrazione, sono in tutto settanta. Cinquanta per la Cri, venti per la cooperativa. Questa è la disponibilità complessiva e non si possono fare deroghe. Oggi nell'hangar ci sono, invece, novantaquattro persone, tra cui la dozzina di stranieri che sono da parecchio tempo a Pordenone e quasi tutti non hanno la possibilità di entrare nei percorsi dell'accoglienza.

Almeno ventiquattro persone, dunque, resterebbero senza la possibilità di avere un posto dove andare.

EMERGENZA FREDDO

A questo proposito, però, scatta l'altro piano, quello legato all'emergenza freddo. Non a caso nell'hangar in Comina ci sono quattro tende riscaldate che sono state prestate dalla Protezione civile. In quelle tende, all'interno delle quali ci possono stare sei persone al massimo, saranno collocati i migranti rimasti fuori dall'ingresso nel sito dei Comboniani. Sin qui nessun problema. Dove saranno collocate, però, le tende? La speranza di tenerle nell'attuale sito, ossia nell'hangar della Comina, è stata "bruciata" dal sindaco Alessandro Ciriani. «Lo avevamo detto sin dall'inizio - spiega - che l'hangar ha una funzione temporanea e quindi dovrà essere chiuso. Coloro i quali non troveranno ospitalità dai Comboniani (dove ci saranno anche degli spazi di "emergenza" per chi è in transito) dovranno essere inseriti negli appartamenti del sistema di accoglienza gestito dalla Prefettura. Qui o negli altri Comuni». In parole povere toccherà al prefetto indicare la strada per risolvere la questione degli esuberi ed in particolare di quei stranieri che - come riportato - non hanno più la possibilità di rientrare nel sistema dell'accoglienza gestita dalla prefettura. Un problema, dunque, che potrebbe aprirsi nel momento in cui arriverà il via libera per il sito dei Comboniani.

L'INCONTRO

Ieri, intanto, c'è stato un incontro tecnico tra il direttore della Caritas, Barachino e il referente della Cri provinciale, Antonaglia. Si è trattato, però, di una riunione tecnica legata quasi esclusivamente agli arredi da inserire nelle stanze delle camere dei Comboniani. Intanto si fa sempre più vicina la data dell'ingresso definitivo. È sfumata la speranza di entrare alla fine di questa settimana per questioni tecniche, ma si tratta solo di alcuni giorni di attesa. La speranza è di aprire le porte il 15 dicembre, ma se fosse il 17 o il 20 (data che era stata indicata dopo il primo ritardo dovuto al reperimento dei fondi per pagare i lavori), poco cambia. Oramai siamo arrivati alla fine del percorso che - è il caso di dirlo - non è stato facile ed è stato agevolato dagli sforzi del prefetto, della Caritas della Diocesi e della Cri.

Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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