Il giallo di Meduno: quella strana ecchimosi sotto l'occhio della vittima e i racconti di liti accese in casa

Venerdì 10 Novembre 2023 di Lorenzo Padovan
Le indagini nella casa di Meduno

MEDUNO - Un'indagine esemplare sotto il profilo protocollare. Dopo quanto era accaduto, anche recentemente, ad esempio nel caso del delitto di Fiume Veneto, i Carabinieri hanno immediatamente cristallizzato la scena di quello che sarebbe potuto essere un presunto crimine per permettere gli accertamenti più dettagliati. Chiamati dai vigili del fuoco e dai soccorritori che si sono presi carico del marito agonizzante per un attacco di cuore - e un principio di ipotermia dopo essere stato lunghissime ore bloccato senza potersi muovere e chiamare il 112 -, i militari dell'Arma (presente anche il comandante provinciale, Roberto Spinola) hanno svolto minuziosi accertamenti partendo dal presupposto di base che nella vicenda non potevano essere coinvolte altre persone: a parte la finestra infranta dai pompieri per entrare, dopo essere stati contattati dal nipote, che aveva suonato inutilmente, non c'erano segni di effrazione e il portoncino era chiuso a chiave dall'interno».

LE PERSIANE
Prima ancora che fossero gli investigatori forensi a far risalire l'orario della tragedia almeno alla serata di mercoledì, erano state le persiane della casa, tutte indistintamente sbarrate, a far capire che la caduta fatale e il malore conseguente dovevano essere avvenuti quando le tenebre erano scese su Meduno. In questi casi di morti sospette - non potendo il marito fornire la propria versione dell'accaduto, essendo stato portato d'urgenza, in codice rosso, a Pordenone -, fondamentale è il ruolo del medico legale. Sul posto è giunto, nel tardo pomeriggio, il dottor Antonello Cirnelli, che si è soffermato per ore nella stanza dove Liliana Del Din giaceva esanime.

Non si è limitato a verificare eventuali elementi non compatibili con la caduta accidentale, ma ha anche ipotizzato traiettorie e situazioni che potevano essersi verificate. Le sue conclusioni hanno permesso agli investitori dell'Arma di indirizzare l'indagine verso una morte fortuita.

L'IPOTESI
Pur essendo le determinazioni del medico legale vincolate al più stretto segreto istruttorio, è trapelato che c'è un unico elemento che esula dalle classiche conseguenze di una caduta fatale. Si tratta di un'ecchimosi sotto l'occhio dell'anziana vittima, che tuttavia non si sa come e quando possa essersela procurata. Come accade in queste situazioni, nulla è stato lasciato al caso - anche perché i carabinieri hanno appreso di qualche dissidio più o meno recente, sfociato in episodi sopra le righe, con testimoni alcuni vicini di casa - e soltanto l'autopsia chiarirà le cause che hanno portato al decesso di Liliana Del Din, che era affetta da plurime patologie, proprio come il marito. La sala da pranzo dove si è consumato il dramma non presentava elementi che potessero far pensare a un alterco prima della caduta sul pavimento. Le sedie erano al loro posto, le suppellettili sopra i mobili. L'anziana è stata trovata con pochi indumenti addosso, elemento che potrebbe far pensare al classico momento serale di passaggio tra gli abiti che si indossano per l'occupazione casalinga e il momento di utilizzare la camicia da notte.

IL MARITO
Soltanto la ricostruzione del marito permetterà di completare il mosaico investigativo. Nel resto dell'abitazione c'era del disordine, ma si ipotizza legato all'età avanzata degli inquilini e anche alla scarsa capacità di deambulazione, con le stampelle appoggiate tra il salotto e la cucina. «Quando ho sentito parlare di un possibile delitto - ha commentato una compaesana - ero incredula. Tutto può accadere, ma in questo caso stiamo parlando di due persone fragilissime. Negli ultimi anni la loro lucidità era venuta progressivamente meno, di pari passo con la forza fisica. Sapere ora che l'ipotesi prevalente propende per una disgrazia, non restituisce alla vita la povera Liliana, ma almeno scongiura l'ennesimo femminicidio che qualcuno aveva ventilato».
 

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