PORDENONE - Sono proseguiti ieri in provincia di Pordenone, ma soprattutto in quella di Udine che è stata maggiormente colpita, i lavori dei vigili del fuoco e dei volontari della protezione civile, per mettere in sicurezza i territori della regione colpiti dalla seconda ondata di maltempo.
Agricoltura
A fare i conti dei danni anche i proprietari delle aziende agricole che in provincia di Pordenone sono centinaia. Del resto il meteo, almeno sino ad ora, non è stato certo clemente con gli agricoltori. Lo scorso anno la durissima siccità, quest’anno, invece due ondatre di maltempo che hanno comunque lasciato il segno. «Certo - spiega il direttore di Coldiretti Pordenone, Antonio Bertolla - che se non si fosse palesato il maltempo di questi giorni sarebbe stato meglio, ma fortunatamente, almeno sino ad ora, i danni sono stati limitati. Le segnalazioni che abbiamo ricevuto in sede riguardano per lo più qualche filare di vite abbattuto e alcune serre in cui sono volate vie le copertura provvisorie. Diciamo che è andata tutto sommato bene, anche perchè in questo periodo c’è praticamente tutto, dai seminativi (mais e soia) ai frutteti, sino ai vigneti. Se il maltempo avesse colpito in maniera violenta, i problemi sarebbero stati molto seri».
Prezzi alti
C’è da registrare anche un altro aspetto che alla Coldiretti tengono a sottolineare. «I prezzi di frutta e verdura - va avanti Bertolla - sono senza dubbio aumentati nei negozi alla vendita al dettaglio. Ce lo dicono in molti. Posso però affermare che ai nostri associati, a chi, dunque, produce sul campo, non c’è stato alcune aumento, quello che prendevano prima, lo prendono anche ora. È evidente, quindi, che gli aumenti riguardano altri passaggi della filiera e non certo gli agricoltori».
Siccità
«Nonostante le piogge di questi ultimi mesi la siccità è un problema Ancora attuale». A dirlo l’assessore all’Agricoltura, Stefano Zannier. «Ci sono zone come la Bassa friulana o la bassa pordenonese normalmente ricche d’acqua, ma purtroppo le falde sono ancora bassissime, segno che siccità dello scorso anno è stata veramente devastante. Nei prossimi anni la carenza d’acqua segnerà la sfida principale per l’agricoltura del futuro - spiega ancora Zannier - se non diamo priorità agli investimenti per contrastare l’emergenza idrica nessun altro investimento avrà senso».
Orzo e malto
L’assessore ha quindi rivolto un plauso alle 272 aziende agricole che si sono unite nell’associazione produttori orzo e malto (Asprom) una rete di imprese in cui si contano 137 conferitori con 1.427 ettari seminati per una produzione di qualità di 64mila quintali. «L’aggregazione delle produzioni è necessaria e andrebbe perseguita in maniera forte anche dai produttori di altri settori - ha ribadito Zannier - circa il 90% dell’orzo prodotto viene acquistato dalla Birra Castello e Pedavena. La varietà d’orzo che si sta mostrando migliore è il Fandaga seguito dal Focus, mentre a partire dall’anno prossimo la varietà Planet sarà sostituita con altre dalla resa maggiore. Tra i progetti futuri dei consorziati l’accordo sottoscritto con Asprom per la vendita dei sottoprodotti e altre produzioni alla società Hba che ha in corso un’importante iniziativa per la produzione di biometano».