Dopo vent'anni la Loggia del municipio torna in restauro. A farla splendere la restauratrice Anna Comoretto

Lunedì 6 Marzo 2023 di Giulia Soligon
restauratrice Anna Comoretto

PORDENONE - Vent'anni sono passati dall'ultimo restauro e ora la loggia municipale si prepara a nuovo intervento manutentivo, finalizzato a pulire le patine biologiche depositatesi nel tempo e restituire all'edificio di origine tardoduecentesca la naturale colorazione.

Dopo che il progetto eseguito dall'architetto Christian Del Col è stato autorizzato dalla Sovrintendenza di Udine, i lavori, della durata di circa due mesi, partiranno il prossimo aprile con la partecipazione di un'equipe di tre restauratori (Marco e Roberto Paquola, e Renato Bison) sotto la coordinazione delle sorelle Anna Comoretto, che già diresse il primo intervento del 2002.


IL RESTAURO
Rispetto all'imponente lavoro di allora, quando la loggia fu restaurata per la prima volta, oggi ci si concentrerà nella pulizia di quelle sostanze che, intaccando le superfici, possono averle deteriorate. «Vent'anni sono davvero un tempo limite per questo genere di interventi, perché, venendo meno la funzione idrorepellente dei protettivi, l'edificio è sempre più esposto al degrado, azione che ha subìto un'accelerazione negli ultimi sette, otto anni» spiega Anna Comoretto.
Muschi, licheni e arbusti che inevitabilmente si sono insediati negli angoli delle pietre saranno rimossi grazie all'utilizzo di «un biocida specifico, steso per nebulizzazione, in grado di eliminare i corpi accumulati. Ad aver accusato di più le intemperie del tempo è sicuramente la facciata frontale, esposta verso nord, quindi soggetta a una maggiore umidità, habitat ideale per le muffe. Di discreta conservazione invece le parti laterali, soprattutto quella vicina all'istituto Vendramini. Eseguita la prima fase di disinfestazione, seguirà quella della pulitura delle varie parti del palazzo. Infine il processo di restauro considererà la tenuta dei frammenti decorati di intonaco risalenti sia al periodo duecentesco che a quello cinquecentesco».


LA STORIA
Tuttavia un'attività di restauro racchiude altro in sé oltre al mero intervento per la conservazione del bene pubblico. L'occasione che si prospetta infatti è di tornare sulle tracce della storia della stessa loggia, sulla quale, benchè i documenti emersi ne abbiano già tracciato una chiara linea cronologica, non tutto sembra essere definito. Se non sussistono dubbi sulla prima notizia circa l'esistenza del palazzo, citato in un atto del 21 agosto 1292, poco si conosce della sua forma originaria, la quale - almeno così si suppone - doveva essere cubica. Quindi senza la torre centrale, elemento aggiunto in epoca rinascimentale, come segnala lo studioso Fabio Metz, che nel 2002 portò all'attenzione un documento del 1509 attestante la presenza della torre dell'orologio.
Un palazzo, dunque, che nasce e si modifica nel tempo con criteri comuni sia all'edilizia civile sia a quella sacra, assumendo così la responsabilità di un collegamento di carattere urbanistico e simbolico.

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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