L’ira della Croazia: «Riaprire i confini, basta blocco di Schengen». Le frontiere chiuse ostacolano il turismo

Il governo di Zagabria teme per la stagione delle spiagge. La regione dura: "Prima dimostrino di bloccare la rotta"

Domenica 3 Marzo 2024 di M.A.
L’ira della Croazia: «Riaprire i confini, basta blocco di Schengen». Le frontiere chiuse ostacolano il turismo

Torna la tensione tra le regioni che compongono quello spicchio di Europa che si divide tra il Friuli Venezia Giulia e il Nord della Penisola balcanica. Il governo croato di Zagabria, infatti, sta facendo pressioni affinché sia revocato lo stop temporaneo all’applicazione del Trattato di Schengen che oggi disciplina l’attraversamento del confine tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia.

E alla base delle rimostranze di Zagabria, arrivate anche sul tavolo della Regione, c’è una grande paura: la possibile compromissione della stagione turistica, che per la Croazia equivale a una pepita d’oro da diversi punti di Pil. 


LA PARTITA
In gioco c’è la protezione contro la possibile infiltrazione di terroristi lungo la Rotta balcanica? Anche, sicuramente. Ma con l’avvicinarsi della bella stagione emergono anche altri problemi. La Croazia era entrata nell’area Schengen non più tardi di un anno fa. La decisione del governo italiano di chiudere la frontiera con la Slovenia, però, ha di fatto riportato indietro le lancette dell’orologio. E adesso Zagabria protesta. Quella dei confini diventa quindi anche una “guerra” del turismo? A parole non è così. Ma nei fatti i due fattori (sicurezza e flussi di vacanzieri) si intersecano alla perfezione. Un dato è certo: la Croazia si è schierata e chiede apertamente di ripristinare la libera circolazione per non ostacolare i tanti turisti che anche dal Friuli Venezia Giulia raggiungono Istria e Dalmazia. Dalla sua parte, al momento, ci sono anche le forze di opposizione della nostra regione, che da tempo chiedono il ritorno ai confini aperti. 


LA POSIZIONE
E la Regione Friuli Venezia Giulia come la pensa? I rapporti con la vicina Croazia sono buoni, ma c’è un punto sul quale la giunta Fedriga - con il presidente in questo caso in primissima linea - non ha mai ceduto: Zagabria deve controllare di più i suoi confini esterni. E stiamo parlando anche delle frontiere che rappresentano la fine e l’inizio del territorio dell’Unione Europea, quindi le linee che separano la Croazia rispettivamente dalla Bosnia e dalla Serbia. Ed è esattamente questa la posizione espressa ieri dall’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti: «Chiariamoci: anche per noi la chiusura del confine è un danno. Lo è soprattutto per i tanti cittadini della nostra regione che vivono e lavorano a ridosso della frontiera con la Slovenia oppure al di là. Il punto però è un altro. Dobbiamo domandarci questo: è possibile, adesso, riaprire completamente la circolazione e tornare alla piena applicazione del Trattato di Schengen? La risposta potrebbe essere anche positiva - spiega il membro della giunta Fedriga -, ma solamente se Slovenia e Croazia dimostrassero concretamente e nei fatti di riuscire a controllare le loro frontiere esterne, non facendo arrivare tutti quei migranti verso il Friuli Venezia Giulia». 


IL PLAUSO
«Immigrazione clandestina e trasporto di sostanze stupefacenti: è la combinazione che la Polizia ha smascherato con l'operazione condotta stamani nel nord Italia e che ha evidenziato ancora una volta come il Friuli Venezia Giulia, con Gorizia, Udine e Trieste interessate dal blitz, rappresenti un importante transito per la criminalità. Complimenti alle nostre forze dell'ordine per avere sempre la guardia alta a difesa della legalità e proteggerci da gente che qui non dovrebbe mettere mai piede». Si è espresso così, poi, l'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti. «Il fatto che oggi salutiamo due distinte operazioni, dei Carabinieri di Udine e Ros da una parte e della Polizia dall'altra - ha rilevato Roberti -, dimostra che lo Stato è presente, vigile e lavora bene. Le rotte che infrangono le nostre leggi vanno estirpate e quanto più avranno successo queste azioni di contrasto, tanto più forte sarà la deterrenza per i delinquenti che pilotano il crimine con il commercio di esseri umani e di droga». 

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 13:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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