Il deficit nei conti dello Ial non avrà conseguenze su didattica e formazione: «Nessun taglio dei corsi»

Già dalla prossima settimana entreranno in vigore i due anni con i contratti di solidarietà

Domenica 1 Ottobre 2023 di Loris Del Frate
Il deficit nei conti dello Ial non avrà conseguenze su didattica e formazione: «Nessun taglio dei corsi»

PORDENONE - Non è certo passata inosservata la notizia data dal Gazzettino nella quale vengono segnalate le difficoltà dello Ial Fvg che ha deciso di ricorrere ai contratti di solidarietà per una ristrutturazione interna che ha una origine legata alle esposizioni con le banche che si aggirano sugli otto milioni euro.

Soldi che ovviamente devono rientrare agli istituti di credito senza però mettere in discussione l'operatività della Ial Fvg, primo istituto per numeri e capacità in Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda la formazione.


LA SITUAZIONE
Nella mattinata di venerdì le organizzazioni sindacali e l'azienda hanno chiuso l'accordo sui contratti di solidarietà. Per evitare intoppi nel settore delle docenze e dei corsi legati alla formazione, il patto prevede che i dipendenti ricorreranno alla solidarietà durante i periodi delle festività (Natale, Pasqua e tutte le feste comandate) oltre che durante il fermo per le vacanze estive. In pratica in quel periodo lo stipendio ci saranno delle decurtazioni dello stipendio.


PIANO DI RECUPERO
La necessità di ricorrere ai contratti di solidarietà era già emersa durante l'inizio dell'anno, una volta messo mano al bilancio. Se da un lato i finanziamenti legati alla formazione, garantiti in maggior parte dal Fondo Sociale europeo, dalla Regione e dallo Stato non sono un problema nel senso che le entrate su questo fronte sono sempre state tali da garantire l'operatività dell'ente, a pesare sono, invece, i debiti con gli istituti di credito che già all'inizio dell'anno si avvicinavano a circa otto milioni, consolidandosi, poi, nel resto del percorso temporale. Da qui la necessità di trovare una soluzione che potesse dare più ossigeno all'Ente con un piano che prevede prima di tutto una riorganizzazione interna, con una razionalizzazione di alcune mansioni. L'obiettivo è di incidere sul debito e di avere la possibilità anche in futuro di poter accedere ai crediti bancari. Pesano, anche alcuni acquisti di nuove sede che hanno fatto il resto sul bilancio.


I NUMERI
È fondamentale del resto che lo Ial, una vera e propria macchina da guerra, istituto storico della Cisl sul fronte della formazione giovanile, ma anche delle persone più anziane che hanno bisogno di reinventarsi nel mondo del lavoro oggi in continua evoluzione, continuare a lavorare con le banche. Del resto bastano alcuni numeri per capire la complessità economica dell'istituto. Ci sono otto sedi sul territorio regionale, (Pordenone, Udine, Trieste, Gorizia, Latisana, Aviano, Gemona e Monfalcone), i dipendenti diretti sono oltre 300, ai quali si devono sommare altre 40mila ore di lavoro svolte dai collaboratori (sono più o meno duecento), ci sono circa milleseicento studenti che hanno meno di 18 anni ai quali si sommano anche oltre ottomila adulti che frequentano i corsi di specializzazione e tutti gli altri settori della formazione. Ma uno dei dati che fa più riflettere per capire l'ordine di grandezza del quale stiamo parlando è la cifra mensile pagata per gli stipendi. Parliamo di circa un milione di euro.


LE CAUSE
«L'aumento dei tassi - spiega il presidente Luciano Bordin - non ha certo aiutato sul fronte dei debiti con le banche, ma con questi provvedimenti contiamo di recuperare in poco tempo. Fermo restando - conclude - che non ci saranno assolutamente problemi sul fronte della formazione che sarà garantita in toto. Una cosa sola mi preme di ricordare: nessuno deve permettersi di dire che qui si gettano i soldi: nessun ente pubblico eroga finanziamenti a vuoto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci