COLLOREDO (UDINE) - L’imprenditore agricolo Giorgio Fidenato rilancia la sfida sul fronte degli Ogm. Con un post su Facebook ha annunciato che sabato mattina ha proceduto alla semina di mais Ogm (Monsanto) a Colloredo di Monte Albano (Udine). L’obiettivo è riaccendere nuovamente i riflettori sulla questione. A confermarlo è lo stesso Fidenato. «Purtroppo - spiega - come era successo nelle vicende passate, i giudici si sono dimostrati poco indipendenti e nella vicenda della mia semina del 2018 hanno di nuovo fatto delle sentenze che a mio parere non rispettano il diritto europeo».
Sulle semine di Fidenato si sono pronunciati a più riprese il Tribunale di Pordenone, il Tar del Friuli Venezia Giulia e il Consiglio di Stato. Quest’ultimo, con la sentenza del dicembre 2020 non ha rinviato la questione alla Corte di Giustizia europea. «Eppure - sottolinea Fidenato - era obbligato a farlo». Sul punto è stato presentato ricorso in Cassazione, ma secondo il paladino del mais Ogm ci sarebbero poche possibilità di spuntarla, perché il ricorso è limitato a questioni di giurisdizione.
L’imprenditore agricolo non molla e, soprattutto, non accetta i verdetti della giustizia italiana. «Stiamo predisponendo dei ricorsi per responsabilità civile contro i tre giudici del Tar di Trieste e contro i cinque giudici del Consiglio di Stato - fa sapere -. Ma le questioni sono sempre lunghe». Il suo obiettivo è tornare davanti al Tribunale amministrativo di Trieste per convincere i magistrati a porre la questione delle semine di mais Ogm alla Corte di Giustizia europea». E la semina fatta sabato mattina era necessaria proprio poter avere degli appigli per far ripartire l’iter di sequestri e ricorsi.
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