Crisi delle aziende, caro energia e materie prime. Il grido di allarme dei distillatori: «Servono aiuti dal governo o chiudiamo»

Martedì 17 Maggio 2022
Crisi delle aziende, caro energia e materie prime

«Senza adeguati ed immediati interventi da parte del governo per contrastare l'impennata dei costi energetici e delle materie prime, il settore distillatorio, fondamentale, nell'equilibrio delle filiere agroalimentari ed esempio virtuoso di economia circolare, rischia una profonda crisi dalla quale probabilmente molte aziende non riusciranno a risollevarsi» È questo il messaggio contenuto nella lettera inviata al ministro Giorgetti da AssoDistil, l'associazione nazionale dei distillatori di alcole ed acquaviti.

Il drammatico aumento dei costi energetici, cominciato già a decorrere dall'anno passato ed esacerbato dall'attuale conflitto tra Ucraina e Russia, sta incidendo sensibilmente sull'attività industriale ed in particolare in un settore altamente energivoro come quello distillatorio, già provato dalle conseguenze derivanti dalla situazione pandemica non ancora conclusasi. Oggi le aziende devono fronteggiare un aumento dei costi del metano di oltre il 400% nei primi 4 mesi dell'anno oltre ad aumenti medi dei prezzi delle materie prime agricole di oltre il 50% in un anno di cui alcune prodotte proprio in Ucraina. In questo scenario, le aziende produttrici delle prestigiose acquaviti e liquori nazionali, come la Grappa IG, già pesantemente penalizzate durante la fase acuta della pandemia Covid19 dalla chiusura delle attività del circuito Horeca, oggi si trovano a dover fronteggiare anche il caro vetro (con aumenti del 15% solo in aprile) nonché problemi di approvvigionamento causati dalla difficoltà di reperimento della silice e della Soda da parte delle vetrerie e dell'aumento dei costi energetici. Se a tutto questo si aggiunge l'impatto dell'aumento dei costi del packaging, dei trasporti e la difficoltà a rinegoziare durante l'anno le condizioni contrattuali con la grande distribuzione, si comprende come la situazione del settore della distillazione sia in grandissima sofferenza con il reale rischio che le aziende siano costrette a chiudere la propria attività. «Le misure finora adottate dal governo non sono sufficienti ad arginare i problemi di costi ed approvvigionamenti dei produttori di acquaviti e liquori». dichiara Sandro Cobror, Direttore di AssoDistil »e sono ad ogni modo temporanee e non idonee a consentire alle imprese di operare adeguate programmazioni finanziari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci