PORDENONE È di nuovo incubo per le case di riposo nel Friuli occidentale.
CASO PIÙ GRAVE
A preoccupare di più è il caso di San Quirino. Dall'esito dei tamponi ieri è emerso che gli anziani ospiti positivi sono saliti a venti: tra questi ci sarebbero anche un paio di ospiti centenari. Ma il dato che ha fatto innalzare il livello di allarme a questi si sono aggiunte le 14 nuove infezioni tra gli operatori sanitari. Ulteriori tamponi tra il personale saranno eseguiti nella giornata di oggi. Tra i venti nonni positivi (complessivamente gli ospiti attuali sono una quarantina) solo cinque avrebbero manifestato lievi sintomi. In un solo caso, ma solo in via prudenziale, si è deciso per il ricovero nell'ospedale di Pordenone. Già sabato scorso nel centro anziani erano scattate le procedure per l'isolamento: un piano della struttura è stato trasformato in area Covid in modo da isolare gli ospiti rimasti negativi. Non è possibile alcun trasferimento nella Rsa-Covid di Sacile in quanto i posti letto sono esauriti. Si è agito subito anche sul fronte del personale in quanto non sarà facile da oggi organizzare i turni dal momento che gli operatori positivi dovranno rimanere in quarantena. Sei operatori sono già stati trovati. Tre o quattro sono operatori socio-sanitari andati da poco in pensione che hanno scelto di dare una mano nel momento di pesante emergenza. «La situazione è preoccupante - ha detto il sindaco Gianni Giugovaz dopo il vertice di ieri al quale hanno partecipato anche il direttore del distretto urbano Mauro Marin e il direttore dell'Asp Umberto I Giovanni Di Prima che ha gestito l'emergenza di Casa Serena - ma è sotto controllo. Con la divisione nei due piani separati l'obiettivo è di arginare la corsa del virus. Con il personale dovremmo farcela visti i rinforzi». Con oggi ci sarà l'appoggio anche dei medici dell'Usca. Piani attivati anche per gli altri due focolai: Pasiano (preoccupa di meno) e Meduno. In quest'ultimo caso su una ottantina di ospiti a ieri erano 13 quelli positivi al test. Oggi nuovi tamponi anche per gli operatori.
I DATI
Sono stati 3.800 i tamponi (oltre mille in meno) eseguiti ieri, 334 i nuovi contagi rilevati e due decessi, entrambi ospiti di una casa di riposo di Trieste. I casi da inizio pandemia sono 2.682 a Trieste, 2.928 a Udine, 1.636 a Pordenone (ben 100 in più) e 848 a Gorizia, alle quali si aggiungono 67 persone da fuori regione. Le infezioni attuali sono 3.050. Saliti a 23 i pazienti in cura in terapia intensiva e a 112 i ricoverati in altri reparti. A Pordenone tra i positivi anche un infermiere della Nefrologia. Nelle scuole un nuovo caso al liceo Leopardi-Maiorna e uno all'Opera Sacra Famiglia della Comina. E sempre ieri sono stati diffusi dalla Regione i primi dati dello screening dei tamponi a Sappada. L'azione di screening avviata a tappeto con l'effettuazione di un oltre mille tamponi, dei quali 520 sono già stati processati, ha portato all'individuazione di 10 casi di Covid-19, una percentuale quindi bassa. Il sindaco sappadino Manuel Piller Hoffer ha ringraziato i cittadini per il grande senso civico dimostrato e gli operatori del Dipartimento. La speranza dell'Amministrazione ora è che non ci sia un blocco totale delle attività a livello nazionale.